La regola dell'equilibrio
Tutti le attendevano e finalmente con il libro La regola dell’equilibrio torniamo a leggere le avventure dell’avvocato Guido Guerrieri, l’eccentrico protagonista dei precedenti r...
Tutti le attendevano e finalmente con il libro La regola dell’equilibrio torniamo a leggere le avventure dell’avvocato Guido Guerrieri, l’eccentrico protagonista dei precedenti r...
Chi ama i romanzi gialli-romantici
Tutti le attendevano e finalmente con il libro La regola dell’equilibrio torniamo a leggere le avventure dell’avvocato Guido Guerrieri, l’eccentrico protagonista dei precedenti romanzi di Gianrico Carofiglio.
Questa volta la trama s’insinua nei labirinti dell’intricato (e non sempre trasparente) sistema giudiziario italiano: si narra di un magistrato fino a quel momento considerato integerrimo e al di sopra di ogni sospetto, che improvvisamente viene accusato di corruzione in atti giudiziari.
Il magistrato è un ex compagno di università dell’avvocato Guerrieri, un uomo tormentato e stressato da una vicenda personale che lo spingerà a riflettere sulla propria vita e sulla propria esistenza, e chiederà lui aiuto.
L’avvocato Guerrieri decide di prendere le sue difese senza porsi la fatidica domanda che dovrebbe balenare nella mente di qualsiasi avvocato prima di cominciare la difesa di una persona: questa persona è o non è colpevole?
Guerrieri nel preparare la documentazione per dimostrare l’innocenza del magistrato e avallare la sua tesi, si farà aiutare da un’avvenente donna, un’investigatrice privata (che gira con una mazza da baseball) che con metodi un tantino discutibili indaga nella vita delle persone.
Tra i due c’è subito feeling, lo si percepisce a ogni dialogo che hanno e ad ogni incontro, ma prima di tutto c’è un caso che merita attenzione e che li coinvolgerà fino in fondo.
L’avvocato durante le indagini avrà anche l’appoggio dell’amico di sempre, il poliziotto Carmelo Tancredi.
L’accusa che pende sul suo cliente sembra non avere fondamenta reali, eppure Guerrieri si troverà invischiato in una situazione davvero ambigua, che lo confonderà facendogli perdere lucidità e da cui dovrà trovare la via d’uscita, quella giusta, per comprendere la sua posizione e quella del suo amico magistrato.
L’indagine difensiva metterà in moto un intricato meccanismo di ricordi, che nel loro imprevedibile sviluppo porteranno l’avvocato Guerrieri ad affrontare dolorosi dilemmi: perché tutti possono sbagliare, ma giustificare i propri errori davanti a se stessi significa allontanarsi dalla verità e perdere l’equilibrio.
Un romanzo scritto in maniera invitante, caratterizzato da uno stile facile e lieve che alterna momenti di ironia ad analisi sottili e ben argomentate sull’etica civile, oltre che professionale di magistrati e avvocati.
Un libro avvincente, una storia che fila via veloce ricca di metafore e citazioni,;davvero appassionanti sono i tratti in cui l’autore analizza le introspezioni che il protagonista fa su se stesso.
Da parte di un ex magistrato, quale è l’autore, la rappresentazione del punto di vista di un avvocato è sorprendentemente realistica e convincente e ci aiuterà a comprendere quanto complessa è l’idea stessa di giustizia.
Ex magistrato ed ex politico, ha esordito nella narrativa, dopo diverse pubblicazioni tecniche e di settore, con Testimone inconsapevole (Sellerio,...
Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere news e aggiornamenti su tematiche legate a femminismo, empowerment, diversity e inclusione.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
La tua iscrizione è andata a buon fine. Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila i seguenti campi:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Cosa ne pensi?