La misura del tempo

Recensione e trama

“Col passare del tempo alcuni luoghi della città mi ricordano sempre piú intensamente sensazioni e fantasticherie del passato remoto. Un’epoca di stupore. Ecco, certi luoghi della città mi fanno sentire nostalgia per lo stupore. Essere storditi dalla forza di qualcosa. Mi piacerebbe tanto, se capitasse di nuovo“.

Gianrico Carofiglio torna con il sesto romanzo che ha per protagonista il suo eroe, l’avvocato Guido Guerrieri. Stavolta il personaggio lanciato con Testimone inconsapevole si ritrova davanti Lorenza, una donna che anni prima era una ragazza bella e insopportabile, dal fascino abbagliante, ma che ora sembra aver smarrito tutto, e non aver conservato più nulla della lucentezza di allora, diventando una donna opaca.

La misura del tempo di Gianrico Carofiglio

Un vecchio amore, Lorenza, ricompare nella vita di Guido, avvocato insicuro ma in gamba. Lorenza gli chiede di difendere suo figlio, imputato di omicidio. Da qui si dipanano due storie, una al presente e una al futuro, ricca di colpi di scena e sentenze.

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Gli anni hanno infierito su di lei, e ad aggiungere altra tristezza al suo vissuto c’è anche la sorte del figlio Iacopo, in carcere per omicidio volontario. Guido non è convinto, ma accetta comunque il caso, forse spinto da quel pizzico di nostalgia per il passato e non troppo arreso all’idea di dover lasciar andare via la giovinezza ormai perduta.
Comincia così, nonostante i suoi dubbi e le sue incertezze, una sfida processuale ricca di colpi di scena, che porterà il lettore a un inaspettato e sorprendente viaggio nei meandri della giustizia.