La linea d'ombra

Recensione e trama

La linea d’ombra di Joseph Conrad è un romanzo breve tra i più significativi dello scrittore.

È il protagonista stesso della storia a narrarcela: lui è un primo ufficiale su una nave che naviga nei mari orientali e, all’improvviso, decide di licenziarsi, per cercare qualcosa di più dalla vita, che sente vuota e senza senso.

Sceso a terra, gli viene offerto il comando di una nave, cosa che accoglie con entusiasmo, perché annoiato; una volta divenuto capitano, scopre che la nave ai suoi ordine è stata maledetta dal capitano precedente.

Una maledizione che sembra avverarsi, tra malattie e bonaccia: quest’esperienza sarà un’occasione di crescita per il protagonista.

Confrontando titolo e trama, viene da chiedersi che cosa sia “la linea d’ombra”; si può dire che essa non faccia riferimento alla narrazione in quanto tale, quanto, piuttosto, allo stato in cui si trova il protagonista, uno stato che si trova su una linea sottilissima, appunto, tra la fine della giovinezza e l’inizio dell’età adulta.

Durante il romanzo vediamo le illusioni della gioventù del protagonista sfumare nelle difficoltà che si trova ad affrontare e la sicurezza essere soppiantata dal dubbio, su se stesso e sulla vita, per poi sfociare nella maturità.

Una linea d’ombra che è personale per ognuno, che può essere varcata in qualsiasi momento della vita, nel quale ci si rende conto che che si può essere anche soli nell’affrontare l’esistenza e che questo deve essere accettato.

In sostanza, questo libro è una riflessione su un momento cruciale della vita travestita da avventura.