La giostra delle anime

Recensione e trama

Lucania, terra aspra e selvaggia. Una madre dà alla luce due bambine alle pendici del cratere del Vulture, ma muore poco dopo il parto.

È proprio quella terra, che durante il parto trema fino a risvegliare quasi il vulcano addormentato, a dare nutrimento alle bambine, a tenerle in vita, diffondendo il loro una conoscenza segreta e ancestrale che le mette in contatto con energie profonde e misteriose. Ma per Eva e Anna questo dono non richiesto porta in dote l’ombra della maledizione: le bambine finiscono in orfanotrofio, dove vivono indicibili orrori e sono additate come streghe dalle suore per via dei loro capelli, lunghi e rossi come fiamme.

Fisicamente Eva e Anna sono identiche, ma non potrebbero essere più diverse, come il fuoco e l’acqua: tanto Eva è ribelle e istintiva, quanto Anna è mite e remissiva.

I loro poteri verranno sviluppati di conseguenza alle loro caratteristiche: Anna diventerà una guaritrice al servizio di chi soffre, Eva una sensitiva in grado di comunicare con le anime dei defunti, ma anche di scatenare la distruzione.

Il destino le metterà a dura prova separandole, metterà in discussione il loro legame: anni dopo Angelica, la nipote di Eva cresciuta da Anna, scoprirà di avere gli stessi poteri della nonna, oltre che gli stessi capelli rossi, e per questo sarà vittima di bullismo a scuola. Riuscirà a sottrarsi al destino e a far convivere in sé le anime delle due donne che l’hanno amata, la potenza distruttiva del fuoco e la forza di guarigione dell’acqua?

Francesca Barra e il marito Claudio Santamaria scrivono a quattro mani questo romanzo ambientato nella Basilicata terra d’origine di lei, che uscirà l’8 ottobre per Mondadori, preordinabile su Amazon.