La cena di Natale
Questo breve romanzo conserva lo stile proprio di Bianchini, una scrittura veloce, densa di avvenimenti, a tratti divertente e comunque sempre positiva e coinvolgente
leggereacolori.com
Consigliato a
Chi ha letto il primo libro, “Io che amo solo te” troverà irresistibile la leggerezza e l’umorismo con cui è scritto anche questo secondo capitolo
Il nostro voto
Recensione e trama
È la vigilia di Natale, e Polignano a Mare si sveglia magicamente sotto la neve, evento eccezionale per il paese. Nella casa di don Mimì Matilde, la moglie, riceve un regalo inaspettato, un anello con smeraldo con cui il marito chiede perdono per “averla trascurata” un po’ negli ultimi tempi. Rinfrancata da quel pegno di rinnovato amore, Matilde decide di organizzare un cenone nella grande casa di famiglia, soprannominata “Petruzzelli”, in cui troneggiano un albero di Natale di quattro metri e luminarie maestose. Seduti a quella tavola si incroceranno ospiti con storie e destini diversi, da Nancy, diciassettenne ossessionata dalla verginità, a Orlando, il figlio omosessuale che si è occupato di vergare a mano su pergamena undici menù, fino a Chiara e Damiano, nuora e figlio di Matilde e Don Mimì, coppia che vive nel terrore di scoprire che lui abbia messo incinte due donne, e zia Dora, dalle tendenze leghiste. Ma il vero obiettivo di Matilde è sfidare Ninella, la consuocera, nonché grande amore di gioventù di suo marito, cinquantenne ancora bella e grintosa nonostante una non troppo riuscita tinta “biondo Kidman”. Fra cozze tarantine preparate con il Bimby, risate, frecciatine ed incidenti vari, a quella tavola emergerà però solo una cosa: il desiderio di don Mimì e di Ninella di stare seduto l’uno accanto all’altra.
Tornano i protagonisti di “Io che amo solo te“, romanzo del 2013 che introduceva proprio la storia d’amore, mai culminata nel matrimonio, tra Ninella, sarta del paese, e don Mimì, che si ritrovano inaspettatamente quando i rispettivi figli decidono di sposarsi.
Anche questo sequel, disponibile anche su Amazon, esattamente come il primo, è intriso di umanità verace, in tutti i pregi e i difetti: dalle manie di grandezza di Matilde, soprannominata in paese la “first Lady”, che organizza una cena praticamente solo per mostrare alla “nemica” l’anello ricevuto in dono dal marito, all’ipocrisia latente che aleggia nelle coppie, da quella di don Mimì ma anche in quell del figlio. Il tutto, però, raccontato con una leggerezza che lo rende intenso ma simpatico allo stesso tempo, tanto da far pregustare ai lettori l’idea di un terzo capitolo.
Luca Bianchini, torinese classe 1970, si divide tra la città sabauda e Roma. Collaboratore per “Repubblica” e “Vanity Fair“, per cui tiene il blog “Pop up“, ha condotto per anni “Colazione da Tiffany” su Radio2. Tra i suoi lavori troviamo “Instant Love” (2003), Ti seguo ogni notte (2004), “Se domani farà bel tempo”(2007) e “Dimmi che credi al destino” (2014). Nel 2005 ha invece scritto la biografia di Eros Ramazzotti, “Eros. Lo giuro”.
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Biografia non disponibile
- Luca Bianchini
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