Io, disordinaria
Raccontando la sua rinascita, la Disordinaria Maurizia smonta a uno a uno i preconcetti che ci tengono ammanettati alla nostra infelicità e ci invita a spiccare il volo verso la libertà.
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Raccontando la sua rinascita, la Disordinaria Maurizia smonta a uno a uno i preconcetti che ci tengono ammanettati alla nostra infelicità e ci invita a spiccare il volo verso la libertà.
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A chi non ha ancora imparato a distinguere tra la felicità imposta dagli altri e quella che si vuole davvero per sé.
Molti di noi vivono con la sensazione che il diritto alla felicità sia dato solo e soltanto se si risponde a determinate aspettative che la società sembra avere verso di noi. Dobbiamo essere in un certo modo, comportarci in un certo modo, fare determinate scelte.
Tutte cose che Maurizia Triggiani conosce fin troppo bene, e a cui ha deciso di dire “Basta”, con l’obiettivo di perseguire una sola e sacrosanta cosa: la propria felicità. Non quella apparente, riservata agli altri, ma quella vera.
Ecco allora che tutto il suo percorso per liberarsi della se stessa voluta dagli altri per essere finalmente quella agognata da sé è narrato in Io, disordinaria, uscito nell’ottobre del 2020 per DeAgostini.
La laurea nella facoltà “giusta”, il matrimonio con l’uomo “giusto”, un figlio al momento “giusto”, la carriera “giusta”, tutti tasselli di una vita inquadrata, preimpostata, che Maurizia ha deciso di smantellare, soffocata dall’oppressione, per cercare una via d’uscita. Con al fianco il figlio Dario, Maurizia ha dato il via alla sua rinascita, ha lasciato il posto fisso per mettersi in proprio, diventando imprenditrice, ha chiuso con quel matrimonio che, in fondo, tanto giusto non era e ha sposato Marco, l’amore della sua vita, con il quale ha avuto una bambina, Ottavia, e con cui collabora anche professionalmente.
L’approccio di Maurizia verso le cose, oggi, è diverso: conscia di cosa significasse vivere in una menzogna costante, ha imparato ad affrontare le difficoltà che la vita inevitabilmente ci presenta senza lasciarsi sopraffare, anzi combattendo per cambiare ciò che può essere cambiato.
La verità è che non esistono alternative alla ricerca della felicità. Nessuno, credo, può davvero pensare Ah, che bello, voglio una vita di merda: vogliamo stare bene, tutti. E allora continuiamo a marciare, a correre, a rialzarci, a farci aiutare, a trovare trucchi, ad amare e a fare pazzie. Qualsiasi cosa è valida per essere felici. Io ho cambiato tutto quello che potevo cambiare, ho accettato quello che non si poteva cambiare e ho imparato a distinguere una cosa dall’altra. Spegniamo la radio rotta e interrompiamo il brusio di sottofondo dei consigli non richiesti, per urlare: non mi serve il permesso per essere felice!
Laureata in economia, Maurizia Triggiani vive a Milano e lavora nell’e-commerce. Nel gennaio del 2017 ha aperto la pagina Facebook Dis-ordina...
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