InFame

Recensione e trama

“Se anche la tua pancia pensa, piange, ama più della testa e del cuore, allora… questa è anche la tua storia”. Lo dice così, con ironia, come solo le persone intelligenti sanno fare, per raccontare un dramma che avrebbe potuto spezzarla, e da cui invece è rinata più forte di prima.

Ambra Angiolini si racconta nel libro autobiografico InFame, in uscita il 3 novembre, anzi a dire la verità racconta soprattutto una pagina dolorosa della sua esistenza, quella in cui ha lottato contro la bulimia, da cui è riuscita a guarire solo grazie alla nascita della sua primogenita Jolanda.

InFame

Ambra Angiolini si apre con coraggio e racconta il suo passato doloroso, tormentato dalla bulimia, nel libro InFame.

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Solo l’arrivo della sua bambina, avuta da Francesco Renga, ha infatti placato quella “fame d’amore” di cui l’attrice aveva già parlato nel 2018, confessando pubblicamente per la prima volta di aver sofferto di quella malattia che “ancora non è così riconosciuta come tale. Mangiare tanto o non mangiare proprio non è un capriccio”.

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Usa l’autoironia, Ambra, spiega di essere sorpresa da se stessa per questa sua nuova veste da scrittrice – “Strano che mi sia messa a scrivere. Neanche bevo, per cui… Saranno state le tisane al finocchio, alla curcuma e allo zenzero. Non ho avuto alcun timore di mettere su carta quello che avevo nella testa” ha dichiarato -, ma la verità è che il suo è un libro che grida onestà, trasparenza, e che certo racconta di quel punto che ha segnato un prima e un dopo nella sua vita.

Ex stellina tv un po’ saccente e antipatica, poi cantante adorata dalle adolescenti, quindi conduttrice e infine attrice: nel mezzo, il disturbo alimentare, a rappresentare la svolta, verso una nuova maturità, una nuova consapevolezza di donne, fatta da maggiori sicurezze affettive e, forse, anche da più fiducia in sé.

In mezzo anche un rapporto ritrovato, seppur in un’ottica diversa, con l’ex compagno Francesco Renga, fra i primi a complimentarsi con lei per questa sua nuova avventura letteraria. Ambra, romana di nascita, ha scelto di restare a Brescia, città natale di lui, dopo la fine della loro storia, per garantire stabilità e sicurezza sia a Jolanda che a Leonardo. Lei, più di tutti, in fondo, sa bene quanto le sicurezze siano importanti nella vita.