Il postino suona sempre due volte

Recensione e trama

Il postino suona sempre due volte di James M. Cain è la storia di una passione travolgente e devastante.

La storia trae origine da un incontro, quello tra Frank Chambers, un avventuriero che un giorno si ferma a una taverna, e Cora, la moglie del titolare di questa taverna, una donna molto sensuale.

Frank decide di accettare un lavoro che gli viene offerto alla taverna e i due diventano così amanti, meditando di uccidere il marito di lei.

È questa una decisione che influenzerà in modo irrimediabile il loro futuro e la loro relazione, perseguitandoli con il senso di colpa e portandoli ad avere numerosi contrasti, ad allontanarsi e a riavvicinarsi, sino a una conclusione quasi ironica.

Il libro parla dunque di un amore proibito, capace di condurre alla rovina e alla distruzione, capace di annientare se stessi e gli altri.

Ma questo amore è anche un amore incompiuto, un amore che non resiste alle prove più difficili, che non sa fare i conti con l’ostica realtà che lui stesso ha creato, un amore che forse non è nemmeno mai nato.

I due protagonisti si illudono che, per poter raggiungere la felicità, si possa scappare dalla propria vita, che non li soddisfa e non è come se l’erano immaginata, relegando la felicità a un domani che poi non arriverà mai.

L’idea che ci sia sempre un posto migliore dove poter essere felici, questo rifiuto della propria quotidianità, sono elementi che macchiano anche un amore appena nato, amore che chiede sì di avere un futuro, ma che necessita di essere vissuto nel presente per mantenerlo vivo anche domani.

I due protagonisti, senza dubbio dalla morale discutibile, trascinano il lettore in una serie di dialoghi che possono anche risultare fastidiosi ma che, nello stile essenziale dell’autore, colpiscono per come Frank e Cora siano consapevoli della propria rovina.