Il nome della rosa
Un capolavoro. Uno dei migliori romanzi di Eco con diversi livelli di lettura.
ibs.it
Consigliato a
Gli amanti delle storie dense di mistero, esoterismo, del giallo scritto con una verve pulp e una narrazione sofisticata, talvolta forbita, ricca di particolari e via via sempre più coinvolgente.
Il nostro voto
Recensione e trama
Il romanzo d’esordio del semiologo Umberto Eco, pubblicato per la prima volta nel 1980 da Bompiani, diventò un vero e proprio fenomeno letterario, tradotto in 47 paesi e con oltre 50 milioni di copie vendute, oltre a una trasposizione cinematografica diretta nell’86 da Jean-Jacques Annaud e interpretata da un magistrale Sean Connery.
Si tratta di un giallo storico-deduttivo, che parte da un classico espediente letterario, quello del manoscritto ritrovato dal monaco Adso da Melk, ormai anziano, il quale, rileggendo quelle pagine, rivive un’esperienza capitatagli quando era un giovane novizio, e si trovava in un monastero dell’Italia settentrionale con il suo maestro, Guglielmo da Baskerville.
Nel monastero di cui sono ospiti, dove Guglielmo è stato incaricato dall’imperatore di partecipare al congresso quale sostenitore delle tesi pauperistiche, quest’ultimo e Adso si troveranno a dover indagare su delle misteriose morti che coinvolgono alcuni frati, avvenute in maniera violenta. Fra le lotte tra i delegati papali e quelli dell’imperatore sul tema della povertà della Chiesa, i sospetti di satanismo e stregoneria, e il passaparola che scorre rapidamente, fra i monaci, sulla venuta dell’Anticristo, quella che Eco costruisce è una trama fitta, coinvolgente, scandita su sette giorni, secondo i ritmi della vita monastica.
Dai nomi, dalle descrizioni dei personaggi e dallo stile scelto per la narrazione, risulta evidente l’omaggio che lo scrittore scomparso nel 2016 fa ad Arthur Conan Doyle e al suo personaggio di maggior successo, Sherlock Holmes. Non a caso, la contea da cui proviene Gugliemo, monaco britannico, è Baskerville, che riprende il nome dal miglior romanzo di Doyle, Il mastino dei Baskerville. Allo stesso modo, Adso si pone nel ruolo che, nei romanzi di Conan Doyle, appartiene al fedele Watson, quello di narratore in prima persona della vicenda, come lui ottuso e poco attento ai dettagli, ma allo stesso tempo assetato di conoscenza e pronto all’azione. Anche i loro nomi, Watson e Adso, presentano inoltre un’evidente assonanza.
Con questo romanzo d’esordio Eco guadagnò il Premio Strega del 1981, e Il nome della rosa è stato inoltre inserito nella lista de I 100 libri del secolo di Le Monde.
Nel 2018 andrà in onda una serie ispirata al libro, prodotta grazie alla collaborazione tra Rai Fiction e Wild Bunch e già autorizzata da Eco prima della morte. Nel cast nomi eccellenti, come l’attore italoamericano John Turturro, che interpreta il protagonista Guglielmo da Baskerville, e Rupert Everett che interpreta l’inquisitore Bernardo Gui.
Sono previsti otto episodi, che saranno girati in lingua inglese.
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Dettagli
Informazioni sugli autori
Saggista prolifico, ha scritto numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia, oltre a romanzi di successo. Nel 1971 è s...
Biografia non disponibile
- Umberto Eco
- eco
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