Il frutto della conoscenza
Un atto di accusa irridente, politicamente scorretto, che sposta il baricentro del discorso di genere, riportandolo all'origine del mondo.
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Chi ama le donne che non si prendono (e non prendono gli uomini) troppo sul serio, e vuole davvero comprendere quanto pudore e pregiudizio ci sia ancora attorno all’organo sessuale femminile.
Il nostro voto
Recensione e trama
Se c’è una cosa che ha sempre appassionato e incuriosito studiosi, intellettuali, filosofi, non è certo la domanda “Chi siamo? Dove andiamo?”, ma… l’organo sessuale femminile.
Questo, almeno, è quello che sostiene la svedese Liv Strömquist, che nel libro Il frutto della conoscenza, pubblicato nel settembre 2017 da Fandango, abbatte definitivamente i tabù e i preconcetti a riguardo, in una maniera ironica, divertente, a tratti irriverente e sarcastica, volta proprio a sdoganare definitivamente falsi miti, credenze e teorie bislacche riuscite a protrarsi nel tempo.
Tutti, spiega Strömquist, da Sant’Agostino fino a John Harvey Kellog (“padre” degli omonimi cereali), da Sartre ai giudici inquisitori, si sono preoccupati dello stesso, insondabile dilemma: indagare a fondo sui genitali femminili, visti di volta in volta come lo strumento del diavolo, impuri, oppure come una possibile causa del cancro se stimolati nella masturbazione, proponendo teorie a dir poco assurde sulla loro particolare conformazione. Ma chi meglio di una donna può svelare il mistero dei misteri, e frantumare stereotipi e convinzioni antiquate, raccontando davvero il corpo di una donna e le sue esigenze, oscure solo a chi non le sa ascoltare?
Così, la trentanovenne già autrice di Le sentiments du prince Charles e di Grandeur et Deécadence, torna con un libro a fumetti che denuncia, in modo spiritoso ma diretto, secoli di oppressione dettata dalle errate conoscenza o presunzioni, proponendo una carrellata che spazia dalle donne preistoriche alla Bella Addormentata, passando per le divinità indiane e gli spot degli assorbenti in televisione. Già impegnata negli anni nelle lotte sociali soprattutto in tema di immigrazione, parità di genere e discriminazione, in questo volume propone una serie di immagini in bianco e nero intervallate da una seconda parte completamente colorata, nonché una parte di 40 pagine interamente dedicata al ciclo mestruale, chiamata, non a caso, Blood Mountain.
Liv Strömquist, nata a Österlen ma trasferitasi a Malmö, è famosa per essere una conduttrice radiofonica, ed è un’attivista politica impegnata soprattutto negli affari femministi ma anche nella questione dello sviluppo del Terzo Mondo. I suoi libri sono tutti incentrati sulle battaglie che porta avanti nella vita, come la lotta per l’accoglienza degli immigrati, il femminismo, la discriminazione di genere e il sessismo.
Il frutto della conoscenza è disponibile su Amazon.
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Liv Strömquist, nata a Österlen ma trasferitasi a Malmö, è famosa per essere una conduttrice radiofonica, ed è un’attivista politica ...
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