Il corpo elettrico. Il desiderio nel femminismo che verrà
In ll corpo elettrico Jennifer Guerra traccia un percorso che parte dall’autocoscienza del corpo femminile e arriva fino ai gender studies contemporanei, per recuperare i concetti e le lotte femministe e adattarle al nuovo millennio:
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Consigliato a
Chi vuole compiere un viaggio nel femminismo analizzato in maniera lucida e con grande competenza.
Il nostro voto
Recensione e trama
Doveva uscire il 18 marzo, ma la pandemia di Coronavirus ha ovviamente obbligato Jennifer Guerra a rivedere i suoi piani. Nonostante tutto, adesso è pronta, e il suo primo libro, Il corpo elettrico, sta finalmente per debuttare nelle librerie italiane.
Il corpo elettrico. Il desiderio nel femminismo che verrà
Giovane, ma con un discreto curriculum già alle spalle, Jennifer già sulle pagine di The Vision, per cui scrive, mette al centro quelli che sono i suoi interessi principali: le tematiche LGBT, ma anche, e soprattutto, il femminismo.
Che si ritrova in questo saggio il cui focus è il ruolo del corpo femminile nella società contemporanea; un corpo che è perennemente sotto attacco, e che ci serve per ricordare che i diritti acquisiti vanno difesi con le unghie e con i denti.
Jennifer, così gionvae (classe 1995) scrive un saggio maturo in cui è evidente il bisogno di recuperare i vecchi concetti femministi, adattandoli in una versione Millennials, parlando di sorellanza, di auto-coscienza, ma anche di inclusione verso le donne trans o non binarie, ad esempio, e senza vergognarsi di parlare dell’importanza dell’educazione sessuale. Il tutto partendo dall’esplorazione degli intrecci che animano i dibattiti attorno ai corpi delle donne, come autodeterminazione, differenza e disuguaglianza, ma anche accesso ai diritti, femminicidio, ciclo mestruale.
Il tutto compiendo un vero e proprio excursus che, dagli anni ’60, arriva a oggi, per parlare di vecchi dibattiti che hanno assunto nuove forme.
Il femminismo non è una gara né un gioco a premi – dice Jennifer – non c’è un modo giusto o sbagliato di essere femministi, non devo dimostrare niente a nessuno ma solo continuare a fare la mia parte per trasformare in meglio la mia vita e quella delle persone che mi stanno attorno, al meglio delle mie capacità.
Abbiamo bisogno di recuperare i vecchi concetti femministi e riadattarli al nuovo millennio: il personale che è politico, l’auto-coscienza che passa dal desiderio, la sorellanza.
Al centro di tutto, il corpo ribelle e desiderante, il Soggetto da cui dovremmo ripartire, l’unico bene che non può esserci tolto.
Su Instagram Jennifer lo presenta così:
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È un libro che parla di desiderio, di speranza, di trascendenza, di cambiamento. E per me tutte queste cose non possono succedere senza la presenza attiva delle donne e di tutte le soggettività marginalizzate all’interno della società.
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Informazioni sull'autore
Nata nel 1995 in provincia di Brescia, vive a Milano, dove ha conseguito la laurea triennale in Lettere e la magistrale in Editoria, Comunicazione ...
- Jennifer Guerra
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