I figli della mezzanotte
Una vicenda surreale attorno a cui si dipana una saga familiare, un canto corale sullo sfondo della storia dell'India del Ventesimo secolo.
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Una vicenda surreale attorno a cui si dipana una saga familiare, un canto corale sullo sfondo della storia dell'India del Ventesimo secolo.
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Ironico, fantasioso proprio come lo stile del suo autore, ma anche denso di significato e di messaggi, I figli della mezzanotte è una lettura per tutta la famiglia.
Pubblicato nel 1981, I figli della mezzanotte dello scrittore indiano Salman Rushdie ha vinto nell’anno di uscita il James Tait Black Memorial Prize e il Booker Prize, venendo poi nominato Booker of Bookers nel 1993 e Best of the Booker nel 2008 per celebrare, rispettivamente, il venticinquesimo e il quarantesimo anniversario del premio.
La storia è ambientata il 15 agosto 1947, allo scoccare della mezzanotte, ovvero il momento in cui l’India proclamò la propria indipendenza. Tutti i bambini nati in questa data, i figli della mezzanotte appunto, possiedono doti straordinarie: una forza incredibile, la capacità di diventare invisibili e di viaggiare nel tempo, o una bellezza soprannaturale.
Ma al di sopra di tutti loro c’è Saleem Sinai, il protagonista di questo romanzo che, ormai in punto di morte, ripercorrendo all’indietro la propria tragicomica storia ci riporta sui passi di un’incredibile vicenda.
Nel 2012 dall’opera è stato trato un adattamento cinematografico, diretto dalla regista indiana Deepa Mehta, presentato al Toronto International Film Festival il 9 settembre 2012 e distribuito, nel nostro Paese, il 28 marzo 2013. Nel film, in un ospedale di Bombay due neonati, Saleem, figlio di una donna povera, e Shiva, figlio di una coppia benestante, vengono scambiati da un’infermiera, cosicché l’uno viva il destino dell’altro.
Scrittore, saggista e attore indiano naturalizzato britannico, Salman Rushdie è salito alla ribalta con I versi satanici (The Satanic Verses), una...
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