Fahrenheit 451
Con Fahrenheit, Bradbury ha visto lontano, anticipando di molto alcuni dibattiti odierni sullo strapotere dei mass media.
Panorama.it
Riprendete in mano Fahrenheit 451. Scoprirete un grande classico della fantascienza, ma anche un libro profetico, in grado di prevedere i danni della televisione-spazzatura
Consigliato a
Tutte le amanti della fantascienza, ma anche a chi mette decisamente in discussione il ruolo e lo strapotere assunto dai nuovi media, in primis la televisione, capace di manipolare e distorcere lo spirito critico delle persone. Chi vede nel libro il mezzo migliore per tenere il proprio cervello in allenamento e libero condividerà senz’altro l’appassionata difesa che Ray Bradbury ne fa nel romanzo.
Il nostro voto
Recensione e trama
In un imprecisato futuro posteriore al 1960, Guy Montag fa parte del corpo dei pompieri che ha uno specifico compito: rintracciare coloro che si macchiano del “reato di lettura“.
In questa futuristica società distopica, infatti, possedere o consultare libri è un’infrazione estremamente grave alla legge, e la repressione di questo crimine è affidata proprio ai pompieri, e attuata bruciando tutti i volumi trovati e requisiti.
La televisione è il solo mezzo lecito e consentito ai cittadini coscienziosi e rispettosi della legge per informarsi e istruirsi, venendo a conoscenza delle informazioni minime che gli sono sufficienti per vivere serenamente, ignorando ogni altra forma di comunicazione. Il governo utilizza la televisione per imporre le proprie regole sociali, e per i libri non c’è dunque più spazio.
Guy Montag all’inizio della narrazione è molto fiero della propria missione e zelante nel compierla, ma, una volta letto in gran segreto un trafiletto di un libro che dovrebbe bruciare, è attirato dalla lettura, ed inizia perciò a leggere alcuni volumi salvati e trafugati di nascosto. A contribuire ad un mutamento nella sua visione del mondo, rovesciando inaspettatamente la prospettiva di giusto e sbagliato che fino ad allora lo aveva guidato, ci penserà Clarisse, ragazza cresciuta diversamente rispetto ai criteri imposti dal governo: lei e la sua famiglia, infatti, alla televisione preferiscono il dialogo, e questo sembra giovare al loro umore e al loro modo di vivere.
Guy se ne renderà conto facendo un paragone con la propria situazione domestica, scoprendo di non avere mai amato la moglie Mildred, depressa e tendente al suicidio, e capendo che la lettura dei libri avrebbe potuto aprirgli una nuova visione del mondo, permettendogli di allontanarsi definitivamente da quello che aveva compreso essere l’universo sbagliato. Ma questa riscoperta di sé e di questa nuova, diversa realtà, irrimediabilmente andrà a scontrarsi con quella esistente, portandolo in maniera inevitabile e inarrestabile alla rovina. Denunciato da Mildred, sarà costretto dai colleghi pompieri a bruciare i suoi libri, ferirà a morte l’ex capo Beatty e sarà costretto a fuggire dalla città; proprio in questo drammatico momento, tuttavia, Montag capirà di non essere il solo a volersi ribellare a questa feroce manipolazione mediatica.
Ray Bradbury ha trasposto in questo romanzo di fantascienza del 1953 tutta la propria passione per la letteratura, coltivata fin dalla giovane età, e tutta la rabbia scaturente dalla censura e dalla distruzione cui i libri sono stati più di una volta sottoposti nel corso della storia. Sconvolto per i roghi dei nazisti, dalla repressione stalinista che, nell’epoca della cosiddette Grandi Purghe, condannò e giustiziò moltissimi intellettuali e letterati, e mosso dall’astio verso il governo americano, soprattutto con l’ascesa al potere di McCarthy, lo scrittore ha riversato nelle pagine di Fahrenheit, conosciuto in italiano anche con il titolo “Gli anni della fenice“, tutta l’avversione verso i nemici della cultura, e verso il ruolo di ago ipodermico dell’opinione pubblica della televisione, denunciando l’idea del “cittadino passivo” disposto ad accettare acriticamente ogni contenuto da essa propinato.
L’idea alla base del libro è di costruire personalmente, senza nessun vincolo esterno, una propria memoria ed un proprio spirito critico, documentandosi in maniera soggettiva attraverso fonti diverse e non contaminate; nonostante siano passati più di sessant’anni dalla pubblicazione del libro, i temi su cui si fonda sembrano davvero molto attuali e calzanti rispetto alla situazione odierna, dove alla televisione si sono aggiunti sempre più mezzi di informazione. Si potrebbe quasi affermare che Fahrenheit abbia anticipato quanto Orwell esprimerà nel suo “Grande Fratello” del 1984.
451 sono i gradi Fahrenheit a cui indicativamente la carta brucia e, anche se questo elemento non emerge mai nel libro, il fondamentale simbolismo del numero trova la sua espressione in un particolare: 451, infatti, è proprio il numero riportato sull’elmetto di Guy Montag.
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Informazioni sull'autore
Ray Bradbury può essere considerato senza dubbio un innovatore del genere fantascientifico, e Fahrenheit è senz’altro il suo romanzo più r...
- Ray Bradbury
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