Donne tutte puttane
Questo saggio, illuminante quanto stimolante, mette in questione il tema della maschilità egemone, funzionale alla società patriarcale nella quale siamo immersi, e invita ad un patto tra i generi basato sul rispetto, sull’autodeterminazione e sulla libertà reciproci.
Durango Edizioni
Consigliato a
Un’intensa analisi che ciascun* di noi dovrebbe leggere, per capire quanto il maschilismo abbia conseguenze negative nella società, a tutti i livelli.
Il nostro voto
Recensione e trama
“Donne tutte puttane”, così si chiamava il gruppo WhatsApp creato da una decina di ragazzi per scambiarsi foto e video intimi di ragazze, scattati a loro insaputa e comunque senza il loro consenso. Questo genere di comportamento, che in Italia viene punito da poco, viene spesso indicato come revenge porn, ma in maniera impropria: il termine, infatti, significa, “vendetta porno”, ma qui c’è ben poco da vendicare.
La definizione corretta sarebbe quella di imaged-based sexual abuse, ovvero “abuso basato su un’immagine sessuale”, che forse fornirebbe anche una maggiore consapevolezza a chi compie un atto del genere, che molto frequentemente non ritiene nemmeno di stare perpetrando una violenza, ma un semplice “atto goliardico”. Tutta colpa del machismo e della cultura maschilista insita nella nostra società, che nel loro saggio Lucia Bainotti e Silvia Semenzin provano ad affrontare.
Le due hanno iniziato il lavoro su Donne tutte puttane nel 2017, raccogliendo materiali, documenti, analizzando, studiando i meccanismi di un sistema che colpevolizza sempre le donne, anche quando sono vittime e basta, e lascia impuniti comportamenti di questo tipo.
Oggi ringrazio anche chi 4 anni fa ci diede ispirazione, cercando di piegarci all’idea che umiliare le donne in gruppi di chat trattandole come “puttane” fosse solo “goliardia tra maschi” – scrive Semenzin nel post Instagram in cui presenta il libro – Questo è dedicato a tutte noi, che tra la rabbia e il dolore, continuiamo invece a lottare e farci spazio.
Che questo libro possa ridare speranza a chi è sopravvissuta e possa essere finalmente il nostro grido grido di liberazione e di rivolta.
Dettagli
Informazioni sugli autori
Ricercatrice e attivista che si occupa di digital justice, Silvia Semenzin è stata la promotrice della campagna #intimitàviolata che il 17 lu...
Biografia non disponibile
- Silvia Semenzin
- Lucia Bainotti
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