Delitto e castigo
Il terrore lo invadeva sempre più, specialmente dopo quel secondo e del tutto imprevisto assassinio.
dal libro
Consigliato a
Chi cerca una storia dalla grandi tematiche ed è disposto ad entrare nella mente del protagonista, a conoscere i suoi pensieri più profondi e turpi, e a percorrere con lui la difficile via della redenzione.
Il nostro voto
Recensione e trama
Dostoevskij è uno tra i più grandi, se non il più grande, romanzieri russi.
Le sue opere si contraddistinguono perché scavano nella profondità dell’animo umano, analizzando, sottilmente e con sincerità, gli ideali e le passioni, anche le più turpi, e perché sanno offrire concrete immagini di uomini in cui, nel bene e nel male, possiamo, almeno parzialmente, rispecchiarci.
Chi non è mai stato animato dal desiderio di giustizia e di uguaglianza che muove Raskol’nikov, il protagonista del celebre romanzo Delitto e castigo?
E chi non ha mai provato rimorso per un’azione compiuta?
Raskol’nikov è uno studente povero che vive a Pietroburgo e che, deciso ad uscire da quella condizione, influenzato dall’idea che un’azione spregevole può essere reputata giusta se fatta per un bene superiore, decide di uccidere una vecchia usuraia.
Tuttavia l’omicidio finisce per fare un’altra vittima, cioè la sorella della vecchia, una donna mite che è capitata sulla scena del delitto al momento sbagliato.
Questo duplice omicidio è l’inizio di un vortice di angoscia e rimorso per Raskol’nikov, che diventa paranoico e teme di essere scoperto.
Ma l’incontro con Sonja, una giovane pura e mossa da un fede profonda, costretta a prostituirsi, offre a Raskol’nikov la possibilità di continuare a sperare e di credere nella carità e nella pietà di Dio: è l’inizio di un cammino di redenzione.
Il libro è basato sull’analisi psicologica del protagonista, ma questa analisi minuziosa della sua personalità e della sua psicologia non è fine a se stessa, ma è veicolo di grandi temi, che Dostoevskij ama affrontare nelle proprie opere: nichilismo, ateismo, Cristianesimo, il valore della carità, dell’umiltà e così via.
Ma una tematica la vince su tutte in questo romanzo, ed è quella della cecità dell’uomo, cioè dell’uomo che crede di potersi fare da sé e di conseguenza di essere giudice ultimo delle cose e delle persone.
È la cecità di chi non si rende conto del limite morale, di chi crede di non aver bisogno di legami e di non aver bisogno di rispettare la vita altrui; ma questa cecità è l’inizio della caduta nella miseria, che provoca solitudine, dolore e, se non si incontra una persona come Sonja, mossa da pietà e carità cristiane, in grado di guardare oltre al peccato, l’esito non sarà mai la redenzione, quanto piuttosto un’infinita caduta, un continuo castigo auto-inflitto.
Un capolavoro assoluto, una storia di speranza.
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Informazioni sull'autore
Biografia non disponibile
- Fedor Dostoevskij
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