Dai tuoi occhi solamente
"Non è così che tutti andiamo avanti?" [...] Celandoci dietro una targhetta, mentre ciò che siamo davvero lo dice il fondo dei nostri cassetti, dove accumuliamo i segreti; le tasche dei nostri cappotti, dove conserviamo i fazzoletti usati e le cose di cui dovremmo vergognarci; le pagine dei libri, tra cui nascondiamo le lettere proibite, dove schiacciamo i quadrifogli che non vogliamo veder marcire, perché qualcuno ce li ha donati affinché ci portassero fortuna. Ce ne stiamo nascosti dietro un'aria rispettabile, camuffando tic e manie, abusi e dolori che spaventerebbero chi abbiamo davanti, se rivelati.
Dai tuoi occhi solamente
Consigliato a
chi è rimasto affascinato dagli scatti di Vivian Maier
Il nostro voto
Recensione e trama
Vivian Maier è
un’artista nella sua forma più pura. Una di quelle che non hanno bisogno del consenso altrui, che creano perché creare è l’unico modo di vivere che conoscono, e se ne fregano del resto.
È vero, a quei tempi i social network non esistevamo e noi non eravamo ancora schiavi di like, commenti e condivisioni. Ma la storia di una tata dotata di un grandissimo talento fotografico che con la sua Rolleiflex al collo andava alla ricerca di storie da raccontare non può non destare curiosità. Specie se quegli istanti rubati rimanevano lì, imprigionati nella pellicola, senza essere mai sviluppati perché non sentiva la necessità di guardarli o mostrarli al mondo.
Così alla sua morte John Maloof per poche centinaia di dollari diventa il proprietario di migliaia di negativi che si scopriranno essere un piccolo tesoro.
Davanti a quei bianco e nero così perfettamente a fuoco che custodiscono dettagli, attimi, “storie che le persone non sanno vivere” è impossibile non domandarsi perché Vivian abbia deciso di privarsi delle bellezza di quegli scatti. Perché abbia preferito ammucchiarli per anni negli scatoloni senza mai vederne il risultato. Cosa sappiamo di lei? Cosa ci raccontano quelle immagini?
Francesca Diotallevi, così come tutte le persone che sono rimaste affascinate dalla storia di Vivian e dai suoi incredibili scatti, si è fatta queste e tante altre domande a cui tenta di rispondere raccontandoci la sua storia di Vivian, l’idea che lei, documentandosi e studiando i suoi lavori, si è fatta della vita di questa donna così riservata. Lo fa provando a ricostruire la sua infanzia, il rapporto con la madre e i retroscena di alcune delle sue immagini più famose.
Quello che ne esce è una storia, verosimile o forse lontanissima dalla realtà, ma non per questo meno intensa. La storia di una donna schiva ma che spesso si autoritrae nei suoi stessi scatti, una donna di cui si sa pochissimo e sulla quale si possono solo fare congetture o supposizioni ma che probabilmente ha trovato nella fotografia la sua salvezza.
Dettagli
Informazioni sull'autore
Francesca Diotallevi è una scrittrice milanese. Tra le sue opere Le stanze buie, Amedeo, je t’aime e Dentro soffia il vento.
- Francesca Diotallevi
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