

Crepacuore. Storia di una dipendenza affettiva
Con coraggio, l’autrice racconta come un incontro tra un uomo che non vede nulla oltre se stesso e una donna che non vede nulla oltre lui può trasformarsi in una devastante dipendenza affettiva da cui la protagonista uscirà solo dopo aver toccato il fondo.
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Consigliato a
Chi crede di poter essere in una relazione tossica ma anche a chi ancora non è riuscito a prenderne consapevolezza.
Il nostro voto
Recensione e trama
Non è facile raccontare di essere state vittime di una relazione tossica, ma Selvaggia Lucarelli non solo ha trovato il coraggio di parlarne pubblicamente, ha scritto anche un libro, in cui ripercorre quella parte di passato così dolorosa, che lei stessa ha descritto come una vera e propria dipendenza.
Quando non eravamo insieme sentivo uno strano disordine emotivo, una specie di febbre, di sete che dovevo placare. Vivevo le mie giornate senza di lui come un intervallo, una pausa dell’esistenza. Mi spegnevo, in attesa di riaccendermi quando lo avrei rivisto. Ero appena diventata una giovane tossica, convinta, al contrario, di aver colmato quella zona irrimediabilmente cava della mia esistenza.
Così in Crepacuore. Storia di una dipendenza affettiva, descrive gli esordi di quella relazione, durata ben quattro anni, che l’ha portata a isolarsi da tutto, famiglia, amici, lavoro, ossessionata dal far andare bene quella storia che lentamente l’ha consumata. Anche il rapporto con suo figlio Leon ha risentito di quell’influenza così negativa su di lei, tanto da portare lui a sentirsi abbandonato.
Oggi, guardandomi indietro, faccio ancora fatica ad ammetterlo, ma la felicità di mio figlio, la sua sicurezza perfino, erano la cosa più importante solo in quei rari momenti in cui sentivo di aver messo la mia relazione al sicuro. L’unico pericolo che avvertivo come costante e incombente era quello che lui mi lasciasse per la mia evidente inadeguatezza.
Senza risparmiarsi, com’è nel suo stile, la giornalista e opinionista racconta le storture e i drammi delle dipendenze affettive, mettendosi in gioco in prima persona sapendo di esporsi a critiche e giudizi, consapevole dell’importanza di mettere in guardia altre potenziali vittime e di aiutare chi è nella sua stessa situazione a prenderne coscienza, per potersene allontanare.
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Informazioni sull'autore

Selvaggia Lucarelli, romana, è un’opinionista, conduttrice televisiva e radiofonica, e collabora con quotidiani come Libero o Il Fatto Quoti...
- Selvaggia Lucarelli
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