Chi me l'ha fatta in testa?
La rivincita "colta" dell'escremento
La Stampa
Consigliato a
Bambini dai 3 anni in su
Il nostro voto
Recensione e trama
Un giorno una piccola talpa ha la sventura, dopo aver messo la faccia dalla sua tana, di ricevere in testa un maleodorante regalino.
Miope com’è, poverina, non riesce a vedere in tempo lo scortese autore dell’antipatico misfatto ma, giustamente risentita, se ne mette alla ricerca.
Interroga quindi i vari animali che trova per la via.
Alla domanda “Sei tu che me l’hai fatta in testa?”, ciascun personaggio, una volta osservato bene lo sterco sulla testa della talpa, si impegnerà a negare e spiegare come sono i suoi escrementi, in modo da discolparsi dal fatto.
“Io la faccio così!” risponderà ogni non-colpevole e subito mostrerà le fattezze delle sue produzioni.
Impossibile che sia stato l’uccellino, con i suoi “schizzi lattiginosi”, come improbabile che si tratti della lepre, con i suoi “pisellini crepitanti”, e tantomeno (fortunatamente) della mucca con la sua “focaccia verdastra”.
Passo dopo passo – e pagina dopo pagina – la nostra amica talpa, insieme col piccolo lettore, verrà a conoscenza dell’aspetto delle cacche dei vari animali, con curiosità, un po’ di sconcerto e, a tratti, il giusto disgusto.
Riuscirà infine a rintracciare il responsabile delle sue disavventure?
Certo che sì! Con l’indispensabile aiuto di due esperte del settore – e chi se non le mosche? – il colpevole verrà smascherato e la vendetta assegnata, con conseguente sonora risata di chi legge.
Gli ingredienti giusti ci sono tutti: il tema scanzonato, la storia irriverente e piacevolmente disgustosa, le illustrazioni buffe ed espressive, il finale divertente e paradossale.
Non manca proprio nulla per piacere ai piccini.
E infatti il libro piace: piace il racconto, piace l’argomento, perché i piccoli sono sempre attratti da ciò che appare un pizzico proibito, un tantino “poco pulito”, quello che fa scattare la smorfia sulla faccia della mamma, quello che non si deve dire perché “non sta bene” e che, comunque, volenti o nolenti, fa parte di noi tutti come mangiare e respirare.
E ancora, prima di apprendere che parlare di escrementi e altri fluidi (o solidi) corporei è argomento considerato di cattiva educazione, i bimbi sono orgogliosi delle loro produzioni.
Perché il controllo su cacca e pipì è una delle prime conquiste d’autonomia, è una delle tappe che fa diventare grandi.
E allora sorprendiamoli con una storia garbata e un po’ puzzolente come questa e godiamoci le loro risate.
Il libro si rivela anche un piccolo gioiello di illustrazione con le splendide tavole di Wolf Erlbruch che, in perfetta sintonia col testo, sottolineano e amplificano l’effetto comico e rendono la narrazione fatta dalle immagini parte integrante e irrinunciabile della storia.
Noi crediamo che difficilmente si potrebbe trattare tale argomento in maniera più spontanea e naturale, rendendo il libro educativo e intelligente, in grado di sdoganare un argomento tabù come cacca.
Lo consigliamo anche solo per stupire i vostri bambini, perché non si aspettano che i grandi possano parlare della cacca con un bel sorriso sulla faccia.
Dettagli
Informazioni sugli autori
Biografia non disponibile
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- Werner Holzwarth
- Wolf Erlbruch
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