Casi umani
Una galleria di uomini che, prima ancora di poter essere definiti ex, sono evidenti, cristallini Casi Umani. E che Selvaggia Lucarelli racconta con spietata (auto)ironia, con il sollievo e la benevolenza della sopravvissuta.
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Consigliato a
Chiunque voglia ripercorrere la propria storia di “casi umani” servendosi del linguaggio sempre ironico e ficcante di Selvaggia Lucarelli.
Il nostro voto
Recensione e trama
Una delle penne più taglienti e sarcastiche del giornalismo italiano torna con la quarta fatica letteraria; un libro che parla di relazioni sbagliate, di tutti gli uomini “casi umani” che, prima o poi, ogni donna incontra nella sua vita. Soprattutto, Casi umani dipinge in maniera ironica la realtà delle donne di fronte alla fine di un rapporto, le speranze che ogni volta si riaccendono quando una nuova storia comincia, la delusione di fronte alla consapevolezza di trovarsi di fronte all’ennesimo uomo sbagliato.
Selvaggia Lucarelli stessa ha annunciato l’uscita del suo libro, prevista per il 3 luglio, attraverso un post Instagram.
E allora via alla carrellata di casi umani, via a quegli “Uomini che servivano a dimenticare ma che hanno peggiorato le cose”, come recita il sottotitolo del libro: da Mister Foglio Excel, di una taccagneria mitologica, a Mister ‘Ho una cosa per te’, cleptomane compulsivo, fino a Mister ‘Il piacere è soggettivo’, voyeurista seriale, il peggiore delle categorie dei fallimenti relazionali femminili.
Tutto parte da una domanda, che è quella che tutti ci siamo posti almeno una volta nella vita: che cosa accade quando finisce un amore?
L’inizio di tutto è il disgraziato giorno in cui il mio fidanzato dell’epoca mi lasciò. Non ero preparata, non ritenevo contemplabile il fatto di poter essere mollata, l’ipotesi non mi era stata annunciata in alcun modo e, soprattutto, era profondamente ingiusto. Non si lascia una donna perché è gelosa anche della tua segretaria lesbica sessantaduenne, o perché ogni volta che devi partire per lavoro ti mette su il muso come se avesse scoperto un tuo passato di militanza in Casa Pound.
Certo ci sono la delusione, la tristezza, il dolore, la rabbia, la sete di rivalsa, sentimenti tutti umani e naturali.
Ma poi, la fase seguente è la presa di consapevolezza che la vita va avanti, che nessun è destinato a fare la Penelope della situazione, pronta a tessere fedelmente la sua tela in attesa del ritorno dell’Ulisse sbagliato; e da lì si cerca di ripartire, solo che spesso, nella foga di riappropriarsi dell’amore, di rivivere il brivido di una relazione, si finisce con lo scivolare inesorabilmente verso una serie di incontri al limite dell’assurdo e di relazioni-lampo, incontrando un’umanità “variopinta” – eufemismo – costellata di personaggi che non vorremmo nemmeno nei nostri peggiori incubi e a cui invece la disperazione del volere a tutti i costi un amore ci ha fatto aggrappare.
Sia chiaro, la Lucarelli non dipinge un ritratto di donne borderline, sull’orlo della famosa crisi di nervi, disposte a tutto pur di ritrovare l’amore, ma solo quei naturali sentimenti di speranza e fiducia nel genere umano che portano tutti noi alla ricerca del riscatto personale dopo la fine di una storia, facendoci sentire ben disposti verso persone a cui altrimenti non avremmo mai dato una chance.
Il problema è che, dopo, andando avanti con la frequentazione, si capisce benissimo perché questa chance non gliel’avremmo mai data… Ed è lì che capiamo di avere a che fare con i nostri casi umani.
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Informazioni sull'autore
Selvaggia Lucarelli, romana, è un’opinionista, conduttrice televisiva e radiofonica, e collabora con quotidiani come Libero o Il Fatto Quoti...
- Selvaggia Lucarelli
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