Caro mondo
Nel documentare l’impatto della fame, degli attacchi aerei e della Guerra civile,
The Guardian
Bana ha catturato l’immaginazione dei follower con il suo desiderio di un’infanzia serena.
Una storia di amore e di coraggio dove regnano violenza e terrore, la testimonianza di una bambina siriana che ha sofferto l’indicibile
J.K. Rowling
Consigliato a
Tutti. Non c’è bisogno di aggiungere altro.
Il nostro voto
Recensione e trama
Volevo scrivere ogni giorno su Twitter per raccontare alle persone come fosse brutto ad Aleppo e quanto fossi spaventata, cioè tante volte. Ma era anche divertente raccontare al mondo cose carine, come quando mi caddero i denti. La mamma mi avrebbe aiutato a capire cosa dire in inglese. Facemmo anche molte fotografie e video, così che il mondo potesse vedere cosa stava succedendo in Siria. Avevo paura che la gente non ci avrebbe creduto, se non avesse visto quanto era brutto. Come tutti i corpi morti e i palazzi crollati.
Raccontare la guerra ai bambini non è semplice, ma se sono loro in prima persona a viverla con i propri occhi allora capisci che l’inferno, forse, non è poi così distante. Perché nessun bambino dovrebbe essere privato dell’infanzia, dei sogni, della propria casa e, spesso purtroppo, persino della propria famiglia.
Da quando aveva solo tre anni, Bana Alabed conosce una sola realtà: la guerra siriana, con tutto il suo carico devastante di violenza, paura e morte; Bana ha visto con i suoi occhi di bambina l’assedio di Aleppo, i palazzi distrutti dalle bombe, la gente morire e scappare lontano da quell’incubo senza fine.
Oggi Bana di anni ne ha 8, è rifugiata in Turchia con la famiglia, e “vanta” dei piccoli, grandissimi record: è stata collocata dal Time al numero 12 tra le 25 persone più influenti su Internet, dal Corriere della sera tra le 100 donne più importanti del 2017, e appare tra le 50 candidate di D Repubblica al titolo di “Donna dell’anno 2017”. Donna, sì, anche se ha solo 8 anni. Ma Bana, soprattutto, è diventata il simbolo dell’innocenza di tutti i bambini davanti all’orrore della guerra: nel conflitto siriano ha perso la sua migliore amica, la sua scuola, la sua casa e il suo Paese, ma non la speranza, per sé e per tutti i bambini che, vittime della violenza, meritano una vita migliore.
Nel 2016, con l’aiuto della mamma Bana crea un account Twitter, per far sapere al mondo, ancora troppo indifferente, quello che sta davvero accadendo in Siria. Ha parlato alle Nazioni Unite, e il suo piccolo volto ingenuo è finito sul New York Times, sul Washinghton Post, su The Guardian. I suoi messaggi di pace e speranza sono stati ripresi da personaggi famosissimi come J.K. Rowling o Malala. Bana è il simbolo della forza della purezza e dell’innocenza contro la brutalità e la barbarie di ogni guerra nel mondo.
In Caro mondo, uscito in contemporanea internazionale il 12 ottobre 2017 e disponibile su Amazon, Bana racconta in prima persona la sua storia, scritta con l’aiuto della madre. Alcuni passaggi sono talmente dolorosi, ed esprimono, in tutta la loro semplicità, la drammaticità del conflitto, che non hanno bisogno di ulteriori commenti.
“Una mattina mi alzai come al solito per andare dalla mamma per farmi vestire. Ma non appena scesi dal letto scoppiò una bomba, vicinissima. Caddi per terra e mi coprii le orecchie con le mani. Ci fu un’esplosione e poi un grosso schianto, come un battere di mani, ma molto più forte. Erano i vetri delle finestre che si rompevano. Un milione di schegge taglienti caddero sul letto dove stavo dormendo fino a un attimo prima. La mamma urlò il mio nome e mi afferrò. La sua faccia era bianca come una nuvola. Le dissi che stavo bene. Baba abbracciò tutte e due forte forte, e poi uscì per andare a cercare gli zii, così potevano aggiustare le finestre.
Avrei voluto che loro potessero aggiustare la guerra“.
Questa bambina, che è stata capace di attirare l’attenzione dei grandi del mondo più dei grandi diplomatici o dei capi di stato, vorrebbe solo una cosa, ha un sogno tipico, forse, della sua giovane età, ma in cui si evince anche tutta l’umanità che la pervade.
Spero che il mio libro possa volgere gli occhi del mondo verso i bambini e verso tutte le persone che vivono in Siria e portare un po’ di pace a tutti coloro che stanno vivendo in un paese in guerra.
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Informazioni sull'autore
Biografia non disponibile
- Bana Alabed
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