Becoming. La mia storia

Recensione e trama

Si preannuncia come una delle autobiografie più attese del 2018, quella dell’ex first lady americana Michelle Obama, amatissima dal pubblico, molto popolare anche al di fuori dei confini degli Stati Uniti.

Il suo libro, Becoming, è uscito il 13 novembre, e il titolo è estremamente significativo; si può tradurre, infatti, come “diventare”. Trattandosi, come detto, di un’autobiografia, ci si aspetta dunque di trovare la trasformazione di Michelle, ciò che lei è diventata nei suoi otto anni trascorsi alla Casa Bianca come moglie del primo presidente afroamericano della storia, il suo percorso da avvocato in carriera, dedita a occuparsi dei più deboli e degli emarginati, a donna tra le più influenti al mondo, capace di poter espandere e moltiplicare le battaglie per i diritti civili e sociali che tanto le sono sempre state a cuore. Ma tra le pagine di questo lavoro letterario, che negli USA è uscito edito da Penguin Random House – la stessa che nel 2017 aveva chiuso un accordo con i coniugi Obama per far scrivere un libro a entrambi -, da Garzanti in Italia, non c’è solo questo. Si respira pienamente tutta l’atmosfera che la famiglia Obama ha saputo creare all’interno di quella che, per due mandati, è stata la loro casa; Michelle ha indubbiamente contribuito, come forse mai nessuno prima di lei, a creare la Casa Bianca più accogliente e inclusiva della storia, affermandosi nel contempo come un potente difensore delle donne negli Stati Uniti e in tutto il mondo e cercando di cambiare radicalmente il modo in cui le esigenze dei più poveri, degli esclusi, venivano percepite dal resto del mondo. Sempre restando saldamente accanto a suo marito mentre guidava l’America attraverso alcuni dei suoi momenti più strazianti. Lungo il cammino, ci ha anche mostrato alcune mosse di danza, partecipato a Carpool Karaoke, e cresciuto due figlie con i piedi per terra nonostante una pressione mediatica inevitabile. Michelle è stata capace di portare avanti le priorità del proprio lavoro, le lotte per cui si è sempre impegnata, in maniera discreta e mai invadente, in un cammino passo passo con il marito e con una devozione che hanno indubbiamente contribuito a rendere ancora più popolare e amata tutta la sua famiglia.

Nel suo libro di memorie – che sarà tradotto in ben 22 lingue – un’opera di profonda riflessione e affascinante narrazione, Michelle Obama invita letteralmente i lettori nel suo mondo, raccontando le esperienze che l’hanno plasmata – dalla sua infanzia nel South Side di Chicago ai suoi anni come dirigente – in costante equilibrio tra le esigenze della maternità e del lavoro, anche come inquilina della casa all’indirizzo più famoso del mondo. Con onestà infallibile e spirito vivace, descrive i suoi trionfi e le sue delusioni, sia pubbliche che private, raccontando tutta la sua storia mentre la vive, nelle sue stesse parole e nei suoi stessi termini.

Secondo il Financial Times Michelle e Barack Obama riceveranno più di 65 milioni di dollari dalla casa editrice per le loro fatiche letterarie, circa 62 milioni di euro, ma i coniugi hanno già fatto sapere che doneranno in beneficenza “una parte significativa”, come riporta un articolo de Il Post, dei diritti d’autore, mentre la casa editrice ha dichiarato che donerà un milione di libri a First Book, organizzazione no profit che regala libri a bambini in difficoltà.