Avventure della ragazza cattiva
Una magistrale prova di scrittura, una storia d'amore estremo sullo sfondo della «nostra» storia, dagli anni Sessanta in poi.
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Consigliato a
Le amanti delle storie d’amore impossibili ameranno senz’altro questo romanzo trascinante e palpitante, dove la concezione di individuo predominante della coppia, spesso affrontata dalla letteratura, si ribalta in favore della parte femminile, avventurosa, sfuggente e “cattiva” come poche. Un inno alla tenacia e alla forza del sentimento impossibile da non ammirare.
Il nostro voto
Recensione e trama
È la storia di un amore lungo trent’anni, un amore sofferto, inseguito, spesso quasi a senso unico ma pur sempre vivo e presente, quello raccontato dallo scrittore peruviano Mario Vargas Llosa in questo romanzo del 2006.
Nel 1950 Ricardo non è che un ragazzino peruviano di appena quindici anni perdutamente innamorato di Lily, la ragazza cilena; lei è enigmatica, sfuggente e porta con sé un’aura di mistero che Ricardo non sa spiegarsi, ma non riesce però neppure a separarsene, tanto che la ritroverà in ogni tappa della sua vita, quando lui diventerà un travet, un uomo medio assolutamente normale, e lei una nina mala, una cattiva ragazza.
Sono molte le identità e gli uomini che incroceranno il difficile destino di Lily, che neppure si chiama Lily, bensì Otilia, e non è nemmeno cilena, come Ricardo apprenderà a proprie spese più tardi: la ritroverà dapprincipio a Parigi, dove è riuscito finalmente a trasferirsi realizzando un suo grande sogno, arruolata nel MIR in partenza per andare a combattere a Cuba tra le fila castriste con il nome di Arlette, poi come moglie di un diplomatico francese e di un allevatore di cavalli inglese, infine divenuta accompagnatrice personale del perfido mafioso giapponese Fukuda. Pur di starle vicino Ricardo è disposto a farsi umiliare, a prostrarsi a lei, venendo puntualmente abbandonato in favore di uomini più benestanti, che possono dare a Lily-Otilia la vita agiata che lei vuole. Ma, quando finirà tra le mani di Fukuda, che ne farà la sua schiava del sesso violentandola ripetutamente e soffocandola in una rapporto sadico che ne minerà fisico e morale (pur essendo quest’ultimo l’unico uomo in grado di averla coinvolta completamente), Ricardo ancora una volta sarà presente, pronto a leccarle le ferite, prima di essere abbandonato di nuovo e poi definitivamente recuperato, stavolta senza ripensamenti e fughe improvvise. L’uomo si dimostra finalmente agli occhi della nina mala come l’unico che le sia mai stato veramente accanto, e l’abbia amata sinceramente a prescindere dal suo nome e dalla sua vita, dissipando per lei ricchezze, infischiandosene sovente anche della propria dignità o di vederla accompagnarsi ad altri uomini.
La cosa più sorprendente del romanzo è come Vargas Llosa riesca a tracciare un ritratto vivido e concreto del mondo europeo e latinoamericano, alternando eventi e personaggi di fantasia ad altri realmente esistiti, in un connubio in cui i protagonisti femminile e maschile si inseriscono perfettamente, riuscendo a stare sempre in primo piano rispetto al resto.
Quella di Vargas Llosa è una scrittura limpida, pulita, che vira sempre più verso l’essenziale, dimenticando la narrazione a più piani temporali utilizzata in alcuni lavori precedenti e il linguaggio vagamente “aulico” e difficile, ma lo fa in modo del tutto intenzionale, proprio per esprimere al massimo il linguaggio dell’amore, che è altrettanto semplice e diretto poiché scaturente dall’animo.
Dettagli
Informazioni sull'autore
Jorge Mario Pedro Vargas Llosa, nato nel 1936 ad Arequipa, Perù, iniziò la carriera letteraria nel 1957, lavorando allo stesso tempo come giornal...
- Mario Vargas Llosa
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