Da attrice a scrittrice e voce di una generazione che spesso trova più facile chiudersi in se stessa che parlare; nel mezzo, un impegno da attivista del femminismo e dei diritti umani.
Una vita davvero a mille, degna della più ambiziosa delle donne in carriera. Peccato, però, che si stia parlando di una ragazzina di appena sedici anni (ne compirà diciassette a ottobre), Rowan Blanchard, cresciuta ed esplosa, come tante in questi ultimi anni – basti pensare a Selena Gomez o, andando a ritroso nel tempo, Miley Cyrus o Hilary Duff – grazie a Disney Channel, da sempre foriero di talenti.
Conosciuta con il ruolo di Riley Matthews in Girl Meets World, la sua esperienza di attrice vanta già ruoli importanti, ma è soprattutto quando si spengono i riflettori che Rowan si occupa delle cose che le stanno più a cuore: come accennato, la giovanissima attrice è molto attiva sulle cause di femminismo, diritti umani, violenza armata, ma anche sulla questione dell’identità di genere, rispetto a cui si è schierata definendosi “queer”, ovvero “eccentrica, indefinita”. Usa soprattutto Twitter o Tumblr per esprimere le sue opinioni, ma il suo ruolo da attivista esce anche dai confini dei social: ha infatti parlato alla conferenza annuale dell’Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile, prendendo parte ad HeForShe, una campagna femminista fondata nel 2014, e anche al We Day Minnesota del 2015, e nel 2016 al We Day California.
Ma dato che il suo impegno non riguarda esclusivamente le problematiche di genere, ma anche il confronto generazionale, il rapporto tra il mondo degli adolescenti e quello degli adulti, la complessità delle relazioni tra loro, adesso Rowan ha deciso di cimentarsi anche nei panni della scrittrice; non è la primissima volta, in realtà, dato che nel gennaio 2016 ha scritto uno dei suoi più importanti articoli per Rookie Magazine, intitolato “Sorry, Not Sorry”.
Still Here è però un vero e proprio diario adolescenziale, uno di quelli che ognuno di noi ha scritto o sta ancora scrivendo; per questo rappresenta a pieno titolo “uno sguardo intimo nel diario di un adolescente”, come l’ha definito un articolo di Vice che ne ha parlato.
Usando l’arte e la scrittura dei suoi fotografi preferiti, poeti e amici, accanto alle sue annotazioni e alle sue istantanee, Rowan Blanchard si apre nella pagine di Still Here esattamente come farebbe qualunque altra teenager con il diario segreto, aprendo una prospettiva sulla propria vita interiore e offrendo al contempo una rappresentazione toccante della vita degli adolescenti in generale. Assieme a poesie e foto personali si trovano pensieri, immagini e poesie dei suoi amici, delle persone che la ispirano, come il poeta Rupi Kaur, la fotografa Gia Coppola e la scrittrice Jenny Zhang, tra le altre. Il risultato è un ritratto intimo della femminilità moderna, e una riflessione profonda su cosa significhi essere un adolescente nel mondo di oggi.
Nella gallery abbiamo interpretato, con una traduzione libera, alcuni dei passaggi salienti del libro, per ora mai tradotto in italiano.
Still Here
Ha solo diciannove anni e le idee chiarissime
In una serie di tweet del gennaio 2016, ha spiegato di essere “aperta a qualsiasi genere” e si è identificata come queer.
Tra i ragazzi più influenti per il Time
Nel 2015 è stata inclusa nella lista dei 30 ragazzi più influenti del settimanale statunitense Time.
Le pagine di Still Here
Da adolescenti, i nostri sentimenti sono i più sinceri. I nostri occhi sono ancora modellati dalla nostra stessa ignoranza, intossicati e dipendenti dall’esperienza delle cose per la prima volta.
Così inizia Still Here, il libro-diario di Rowan.
I pensieri e le emozioni degli adolescenti di oggi
Sono stata dentro l’oceano da sola, oggi. Era freddo come quel genere di freddo che può essere usato per torturare qualcuno. Mi è piaciuto quanto mi abbia fatto sentire freddo, perché, uno per uno, ciascuno dei tuoi arti smette di andargli contro. Mi fa sentire bene essere dentro qualcosa in cui non è così facile lasciarsi andare.
Mi definisco una "queer"
Nella mia vita fino ad oggi mi sono sempre piaciuti i ragazzi, tuttavia non ho nessuna voglia di considerarmi, né etero, né gay, né in nessun altro modo. In pratica non voglio che mi si etichetti per tutta la vita, voglio solo vivere.
Vuol essere la voce dei suoi coetanei
C’è qualcosa che succede nei tuoi primi anni dell’adolescenza, dove all’improvviso ti rendi conto che tutto sta accadendo per la prima volta e non sai come reagire e ci sono così tanti sentimenti. Volevo creare qualcosa che fosse una specie di santuario per questo tipo di emozioni.
Ha spiegato in un’intervista.
La copertina di Still Here
- Storie di Donne
Cosa ne pensi?