Il romanzo Lolita è ispirato a una storia vera? Sarah Weinman ha scritto un libro dal titolo The Real Lolita, in cui mette in correlazione il personaggio di Vladimir Nabokov – che ha dato vita a due film diretti rispettivamente da Stanley Kubrick e Adrian Lyne – con una bambina esistita per davvero. Se ne parla in un interessante articolo del New Yorker, in cui questa storia assume particolare valenza ai tempi del #MeToo. La bimba in questione si chiamava Florence Sally Horner ed era nata nel 1937. Nel 1948 fu rapita per 21 mesi da Frank LaSalle, un pedofilo che, spacciandosi per agente dell’Fbi, la convinse a seguirlo dopo che lei aveva rubato un quaderno da 5 centesimi in un emporio di Camden in New Jersey.

Il piano di LaSalle fu composito: lasciò andare la bambina a casa, tornando il giorno successivo e convincendola a seguirlo e intimandole di dire alla madre che si trattasse del padre di una sua amica e che le stesse portando a fare una gita. La donna – che tra l’altro era rimasta vedova da tempo – acconsentì. LaSalle portò Horner attraverso gli Stati Uniti, iscrivendola nelle scuole delle località in cui si fermavano e continuando a spacciarsi per il padre. Finché un vicino, a Dallas in Texas, che aveva subodorato che non fosse tutto regolare, raccolse la testimonianza della bambina e la aiutò a contattare la sorella. Poco dopo LaSalle fu arrestato, continuando a dichiararsi il padre – e venne smentito dalla giustizia, al corrente della morte del vero padre di Horner – che infine lo condannò.

Si ritiene che LaSalle abbia ripetutamente stuprato la bambina in quei 21 mesi. Ma al danno seguì la beffa: al suo ritorno a casa, Horner fu una reietta, perché le persone, come spesso accade, addossarono alla vittima la responsabilità delle nefandezze del carnefice. Solo un’altra ragazzina le diventò amica: uscì con lei a ballare molte volte, e anche la notte in cui Horner trovò la morte a soli 15 anni in un tragico incidente stradale.

Quello che è interessante però è che questa storia non emerge solo dal libro di Sarah Weinman, ma qualche anno prima, il critico Alexander Dolinin trovò un’identificazione tra la Lolita di Nabokov e la storia di Horner. Come si legge su TheNabokovian, ci sono molte affinità tra le due storie (tra cui un finale tragico). Ma per molti l’identificazione è immediata in base a quello che lo stesso Nabokov scrive nel capitolo 33 di Lolita:

Avevo fatto a Dolly, forse, quello che Frank LaSalle, un meccanico cinquantenne, aveva fatto all’undicenne Sally Horner nel 1948?

Tuttavia, Nabokov ha scritto anche un romanzo inedito, L’incantatore, nel 1939 – ma alcune sue parti sono state pubblicate negli anni ’80 – in cui si fa riferimento al nucleo narrativo che poi avrebbe dato vita a Lolita. Ben prima che avvenisse quindi la vicenda di Florence Sally Horner. I critici letterari, Dolinin in testa, sono quindi orientati a pensare che Nabokov non si sia ispirato interamente a lei, ma abbia utilizzato solo la citazione per il capitolo 33.

Cosa accadde a Sally Horner, la vera Lolita, abusata sessualmente e morta a 15 anni
Fonte: Wikipedia
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