Il 25 ottobre del 1954 la RAI diede notizia durante le sue trasmissioni radio di un terribile nubifragio che era abbattuto sulla costiera salernitana, provocando morti, feriti e devastazione. Tra i tanti italiani che ascoltarono l’accorato appello del direttore, che invitava tutta l’Italia a donare qualcosa, c’era anche una ragazzina romana. Si chiamava Raffaella La Crociera e ne sapeva qualcosa di sofferenze, perché fin dai tredici anni era costretta a letto per via del lupus eritematoso cronico, una malattia subdola e tremenda. Non aveva denaro da inviare agli sfollati e alle famiglie che tanto avevano perso, ma voleva dimostrare la sua empatia nell’unico modo per lei possibile.
“Cara RAI, sono molto malata da oltre un anno. I miei genitori hanno speso tutto quello che avevano per guarirmi. E io non ho nulla da offrirti per i bambini del Salernitano. Ti offro questa mia poesia”, scrisse nella sua lettera, inviata alla radio. Il componimento, scritto in romanesco, parlava della sua esperienza personale di bambina malata: si intitolava Er zinale, ovvero il grembiulino di scuola. Colpito per le parole della piccola, il direttore lesse i versi di Raffaella, suscitando la commozione di un paese intero che ancora si stava rialzando dalla guerra.
Giranno distratta pe casa,
tra tanta robba sfusa,
ha trovato: ah! come er tempo vola,
er zinale de scola.
Nero, sguarcito,
Un po’ vecchio e rattoppato,
è rimasto l’amico der tempo passato.
Lo guarda e come se gnente fusse
a quell’occhioni
spunteno li lucciconi,
e se rivede studente
allegra e sbarazzina
tanto grande, ma bambina.
Lo guarda e come un’eco risente
quelle voci sommesse: Presente!
Li singhiozzi, li pianti,
li mormorii fra li banchi,
e senti…senti…
pure li suggerimenti.
Tutto rivede e fra quer che resta,
c’è la cara sora maestra.
Sospira l’ècchese studente, perché sa
che a scola sua non ce potrà riannà.
Lei cià artri Professori, poverina.
Lei cià li Professori de medicina.
Sfogliate la gallery per leggere la storia di Raffaella La Crociera…
Raffaella La Crociera in classe
Raffaella La Crociera nacque a Roma il 23 novembre del 1940, proprio l’anno dell’entrata in guerra dell’Italia. Sopravvissuta a un periodo così drammatico per il nostro paese, nel 1953 si ammalò di lupus eritematoso cronico, una malattia che a quel tempo era considerata mortale, ma che fortunatamente oggi può essere curata.
Raffaella La Crociera con i genitori
Fin dai sei anni Raffaella aveva iniziato a scrivere delle poesie sui suoi quaderni, su cui appuntava anche quello che le accadeva ogni giorno. Aveva già una grandissima immaginazione e amava mettere su bianco i suoi pensieri, divertenti, ingenui e anche più profondi. Quando la sua malattia la costrinse a letto, a soli tredici anni, non perse l’abitudine della scrittura. Imprigionata nella sua cameretta da circa un anno, quando Raffaella sentì alla radio della terribile tragedia accaduta nel salernitano era già provata dalla malattia. Nonostante le cure di diversi medici, le sue condizioni sembravano peggiorare. Con la sua famiglia si era persino recata in pellegrinaggio dalla Madonna nel Santuario di Loreto per invocare un miracolo.
Raffaella La Crociera e la poesia che commosse l'Italia
In questo contesto drammatico, Raffaella non poteva che sentirsi umanamente vicina agli oltre 300 morti e ai 5000 sfollati del salernitano. Dopo aver inviato la sua poesia alla RAI, diretta al programma radio ascoltato dal suo letto, non poteva immaginare quello che sarebbe accaduto in seguito. Dopo la lettura dei suoi versi nel corso della rubrica romana Campo de Fiori, il direttore Giovanni Gigliozzi propose di mettere subito all’asta la poesia, per destinare il ricavato agli alluvionati. La RAI fu tempestata di telefonate, ma la migliore offerta arrivò dalla Svizzera: la contessa Cenci-Bolognetti offrì addirittura mezzo milione, aggiudicandosi idealmente la poesia.
La morte di Raffaella La Crociera
Come racconta il sito a lei dedicato, curato da suo nipote, a lei fu promessa una bambola da un negoziante romano di giocattoli, ma il pubblico della radio non poteva immaginare che la piccola avesse solo pochi giorni di vita. Il 2 novembre la giovane poetessa romana morì, prima di poter abbracciare quel dono e stringerlo forte al petto. La bambola arrivò il giorno del suo funerale, posata su un cuscino di fiori bianchi.
Il nonno di Raffaella La Crociera
Il 18 novembre, la famiglia La Crociera ricevette una lettera da parte del senatore Ugo Angelilli, Assessore alle Scuole del Comune di Roma, che chiedeva loro di partecipare alla cerimonia per il Premio della Bontà Livio Tempesta, istituito per ricordare un bambino morto a nove anni, anche lui appassionato di poesia. Due giorni dopo, la più piccola delle tre sorelline di Raffaella ritirò il premio alla memoria.
La tomba di Raffaella La Crociera
La tomba di Raffaella, con una scultura che la rappresenta, si trova a Roma nel cimitero del Verano. Sulla lastra di marmo ai suoi piedi, sotto il nome, c’è la scritta Piccola poetessa di Roma.
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