Nel corso della storia sono state raccontate innumerevoli vite drammatiche di comici, che non hanno fatto altro che avvalorare l’idea che dietro il volto forzatamente allegro di un clown si nasconda spesso una grande tristezza. Non fanno eccezione nemmeno Stanlio e Ollio, almeno secondo John Connolly, che ha ricostruito la loro vita nella biografia romanzata He, non ancora tradotta per il mercato italiano. Il libro, uscito nel 2018, racconta in particolare la tumultuosa vita di Stan Laurel, la parte “sottile” del celebre duo.
Il romanzo inizia e continua a tornare soprattutto alla fase finale della vita del comico, come se ripercorresse i ricordi che vanno sbiadendosi. Ovviamente ricorre spesso anche la figura dell’altra metà della coppia, quella del corpulento Oliver Hardy, descritto come un buon amico e un’ancora emotiva nella girandola di relazioni effimere di Stan. E poi c’è il dramma per quel confronto con Charlie Chaplin, il cui successo lo tormentava, e lo sfruttamento spietato e cinico da parte del mondo di Hollywood.
“Il pubblico riderà vedendo qualcuno dare fuoco a un gatto. Il pubblico riderà perché gli altri ridono”, fa dire lo scrittore americano al suo Stan, sottolineando il rapporto conflittuale con la cosiddetta audience. Ovvero quella massa di esseri umani in grado di decidere o no il suo successo. Come raccontato dal New York Times, Laurel viene presentato come un uomo in cerca di un personaggio, tra gelosie professionali, problemi di ingaggi e un numero imbarazzante di mogli.
La vita dei due comici è stata raccontata anche nel film Stan and Ollie del regista Jon C. Baird con Steve Coogan nei panni di Laurel e John C. Reilly in quelli di Hardy. La pellicola, uscita negli Stati Uniti a fine 2018, prende spunto proprio dal momento più drammatico per il duo: nel 1952, nel punto più basso della loro carriera e ormai “fuori moda”, si lanciarono in un disperato tour britannico, nel tentativo di recuperare soldi e onore. Il malinconico ritratto che ne emerge non fa però che confermare la loro grandezza, soprattutto nel momento in cui il mondo sembrava volersi dimenticare di loro.
Sfogliate la gallery per leggere la storia di Stanlio e Ollio…
Stan Laurel
Arthur Stanley Jefferson, vero nome di Stan Laurel, nacque a Ulverston, in Inghilterra, il 16 giugno 1890. Suo padre era impresario, attore e regista, mentre sua madre un’attrice di successo. Per questo motivo passò un’infanzia in viaggio, senza poter beneficiare di un’istruzione continua. Per esibirsi a teatro dovette aspettare di compiere sedici anni, nel 1906, visto che suo padre non voleva che lui iniziasse una carriera da attore. Tre anni dopo ebbe l’opportunità di recitare con Charlie Chaplin e la sua carriera spiccò il volo, portandolo negli Stati Uniti, dove debuttò al cinema.
Oliver Hardy
Nato il 18 gennaio 1892 ad Harlem, in Georgia, Oliver Norvell “Babe” Hardy nacque in una famiglia americana di origine scozzese che non aveva nulla a che fare con il mondo dello spettacolo. Già corpulento fin da piccolo, non provava interesse per la scuola, ma amava cantare e andare a teatro. Dopo un tentativo fallito di studiare al conservatorio, si gettò nel mondo del lavoro, trovando un posto come proiezionista di un cinema. Il richiamo della carriera artistica, però, si fece sentire: iniziò a recitare in alcuni film, dove veniva scelto principalmente per le parti da cattivo, per via della sua corporatura.
Stanlio e Ollio in "Lucky dog" (1921), il loro primo film
Le vite di Stan Laurel e Oliver Hardy si incrociarono per la prima volta nel 1921, sul set del film Lucky dog, ma il “colpo di fulmine” artistico avvenne solo nel settembre del 1926, quando diventarono una coppia per la pellicola Zuppa d’anatra. I due divennero amici e grandi professionisti sul set, ma nella vita privata le cose erano molto diverse: secondo diverse fonti dell’epoca, fuori non si frequentavano, soprattutto per gli stili di vita diversi.
Stanlio e Ollio in "La grande festa" (1934)
Oliver Hardy si sposò tre volte: nel 1913 con Madelyn Saloshin, dalla quale divorziò nel 1921 per sposare la giovane attrice, Myrtle Reeves, che passò gli anni di matrimonio dentro e fuori le case di cura per via della depressione e dell’alcolismo. Dopo un tentativo di suicidio di Myrtle, nel 1929 Hardy cominciò a frequentare pubblicamente Viola Morse, che poi lasciò bruscamente: la donna tentò il suicidio, ma fu salvata. Dopo il divorzio Oliver sposò l’attrice Lucilla Jones, che rimase con lui fino alla morte dell’attore.
Stanlio e Ollio in "I diavoli volanti" (1939)
La relazione di Hardy con le ex mogli fu particolarmente turbolenta: Myrtle, in particolare, voleva rovinarlo. Non esitò a mandargli un ufficiale giudiziario nemmeno nel 1957, quando l’attore era in fin di vita dopo un ictus; l’ufficiale non ebbe nemmeno il coraggio di mostrare l’ingiunzione di pagamento e se ne andò, lasciando la star di Hollywood al suo destino.
Stanlio e Ollio in "Nel paese delle meraviglie" (1934)
La vita amorosa di Stan Laurel fu ancora più complicata. Si sposò otto volte, ma le mogli furono in realtà solo quattro. Con l’attrice Lois Nelson durò dal 1926 al 1933, poi ci fu la vedova Virginia Ruth Rogers, che sposò in segreto in Messico, guadagnandosi una denuncia per bigamia da parte della prima moglie. Ottenuto finalmente il divorzio, nel 1934 Stan sposò Virginia per la seconda volta, ma durò solo due anni.
Stanlio e Ollio nella locandina di "Pugno di ferro" (1932)
Nel 1938 Laurel sposò la cantante russa Vera Ivanova Shuvalova, ma dovette risposarla una seconda volta perché il divorzio non era ancora concluso e poi anche una terza volta col rito ortodosso. Un anno dopo si lasciarono e lui tornò con la moglie precedente, Virginia, che sposò per la terza volta, salvo divorziare pochi mesi dopo. L’ultimo matrimonio venne celebrato nel 1946 con la cantante lirica Ida Raphael, anche lei russa, con cui rimase fino alla morte.
Stanlio e Ollio in una delle loro ultime apparizioni in coppia
Hardy morì il 7 agosto 1957 a 65 anni e Laurel non si presentò al funerale dell’amico, perché troppo sconvolto. Decise poi di non partecipare più a nessun film per rispetto del collega. Nel 1961 Stan Laurel ricevette il Premio Oscar alla carriera: un riconoscimento amaro e tardivo, visto che Oliver Hardy non c’era più. Laurel morì il 23 febbraio 1965, all’età di 74 anni, in un appartamento dell’Hotel Oceana a Santa Monica.
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