Ha lavorato come PR per David Bowie e fondato un suo gruppo punk, con il supporto dei Police. Nella sua vita è stata anche groupie, dj, poetessa, attrice per Andy Warhol e persino voce di un call center erotico. La vita di Cherry Vanilla non è come tutte le altre, ecco perché è diventata un’autobiografia, intitolata Lick me.
Lick Me: How I Became Cherry Vanilla
Intervistata qualche anno fa da Odoya, la casa editrice che ha tradotto il libro, ha parlato della sua carriera e delle persone incontrate dagli Anni Sessanta in poi.
Penso che nel tempo la notorietà sia divenuta per i giovani la meta più ambita ed importante. Basta guardare come adorano le star televisive dei reality, pagate cifre spropositate per vivere di eccessi ed avere grossi culi. I ragazzi crescono pensando che questi “brand”, dal momento che sono conosciuti, dovrebbero essere ammirati anche se non fanno altro che spendere grandi quantità di soldi in lifting e abiti di moda, facendo razzia di tutto, dai profumi alle mutande. Così abbiamo orde di youngster che non desiderano altro che emulare queste cosiddette star.
Diversamente da tante altre coetanee del suo tempo, che si avvicinavano alle rockstar solo per vivere di luce riflessa, Cherry Vanilla voleva qualcosa di più. E non ha mai smesso di cercare. Sesso, droga e ogni tipo di esperienze, quindi, ma soprattutto arte.
Al tempo sono stata definita una groupie ma più che alla fama e ai soldi a me interessava il talento e l’artisticità. La maggior parte degli artisti che ho frequentato al tempo non erano ancora famosi e alcuni non lo sono mai diventati, ma a me interessava far parte di una comunità di artisti e non di mercanti, volevo sviluppare le mie capacità artistiche. Anche io ad un certo punto sono diventata famosa ma fortunatamente la quantità di fama che ho raggiunto mi è bastata per demistificarla. Ecco, per quanto mi riguarda direi proprio che la cosa più importante per me è demistificare le cose.
Sfogliate la gallery per leggere la storia di Cherry Vanilla…
Cherry Vanilla negli Anni Settanta
Nata nel Queens (New York) il 16 ottobre 1943, Kathleen Dorritie alias Cherry Vanilla si avvicina fin da piccola all’ambiente della musica, visto che sua madre lavorava come telefonista per l’Hotel 14 di Manhattan, dove si trovava il celebre nightclub Copacabana. Rapita dalle storie raccontate dalla mamma sulle celebrità che passavano dal locale, ben presto inizia a mischiarsi al pubblico di modelle, coriste e star di diversi club. Dopo il diploma in una scuola cattolica, negli Anni Sessanta inizia a lavorare come produttrice di spot per la radio e la TV, ma esibendosi anche come dj in alcuni club di Manhattan e della Costa Azzurra.
Cherry Vanilla con Andy Warhol
Si fa notare però negli Anni Settanta come groupie, debuttando poi nella recitazione a teatro grazie allo spettacolo Pork di Andy Warhol, in scena al Roundhouse Theatre di Londra. Il ruolo la lancia, portandola anche a ottenere un lavoro come addetta stampa per David Bowie. Si occupa tra le altre cose di una sua rubrica settimanale sulla rivista Mirabelle, parlando di incontri e dei concerti, visto che lui è troppo impegnato per occuparsene.
Cherry Vanilla in scena
Dopo aver lasciato il lavoro per David Bowie, nel 1974 Cherry Vanilla debutta come scrittrice, pubblicando Pop Tart Compositions e iniziando un tour di lettura poetica. Nel 1977 inizia a scrivere canzoni e a girare l’Europa con il suo gruppo punk, collaborando anche con Stuart Copeland e Sting dei Police. Spregiudicata e irriverente, amava indossare una maglietta con la scritta Lick me (leccami) e poco altro.
Cherry Vanilla con Mick Jagger e David Bowie
Negli Anni Ottanta e Novanta Cherry Vanilla scrive per diverse riviste. Nel 1988 recita il ruolo di se stessa nel film-documentario Let’s Get Lost – Perdiamoci, incentrato sulla vita di Chet Baker. Una curiosità: in quegli stessi anni, è tra le prime persone a gestire un numero di telefono erotico.
Cherry Vanilla oggi
Nel 1995 si trasferisce a Hollywood, dove inizia a collaborare con il regista Tim Burton e diventa manager di Vangelis.
Il libro di Cherry Vanilla
Nel 2010 Cherry Vanilla pubblica Lick Me, l’autobiografia in cui svela tutti i retroscena della sua carriera. Oggi continua a dedicarsi al mondo dello spettacolo.
- Storie di Donne
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