Addio – disse la volpe – il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi“.

Doveva essere un libro sull’educazione sentimentale per bambini, è diventato un capolavoro unanimemente amato e riconosciuto come uno dei libri da cui ogni adulto può, ancora, imparare qualcosa.

Era il 1943, e mentre la Seconda Guerra Mondiale infuriava su tutta l’Europa, negli Stati Uniti si decideva di pubblicare Il Piccolo Principe; scritto da un francese, certo, ma diventato patrimonio dell’umanità intera.

Antoine De Saint-Exupéry, pilota con la passione della scrittura e del giornalismo, non era alla prima esperienza letteraria quando creò il personaggio del piccolo principe allontanatosi dal suo pianeta che riesce a conquistare la fiducia di una volpe, fa amicizia con un pilota – guarda caso – e poi sparisce misteriosamente, ma certamente non poteva aspettarsi un successo simile da questo lavoro, tradotto in duecentocinquanta lingue e stampato anche in caratteri arabi e cirillici.

La storia poetica che racconta il senso della vita e dell’amore nascondendosi sotto l’aspetto di un racconto per l’infanzia ha incantato generazioni intere, finendo per essere uno dei libri più venduti di tutti i tempi, dopo la Bibbia. Eppure, il suo autore non poté godere a lungo dei frutti del suo capolavoro, dato che la sua vita fu interrotta bruscamente, proprio mentre sorvolava quei cieli che rappresentarono tutto il senso della sua esistenza.

Fra le pagine de Il Piccolo Principe si possono ritrovare forti connessioni fra quanto scritto e la vita di Saint-Exupéry, ad esempio nello stesso pilota che il bambino incontra, proprio mentre il suo aereo è fermo in mezzo al deserto, che tanto ricorda la disavventura dello scrittore-aviatore nel deserto libico, dopo essere precipitato con l’aereo mentre tentava il raid Parigi-Saigon.

Ma anche la sparizione del piccolo principe è, in fondo, non dissimile da quella del suo sfortunato padre letterario; entrambi scomparsi nel silenzio, inghiottiti a lungo nel mistero, fra i dubbi, le incertezze e le speranze. Per il piccolo principe, quella di non essere morto dopo il morso del serpente ma di aver fatto ritorno al suo pianeta, per Saint-Exupéry quella di essere sfuggito anch’egli alla morte e di aver trovato riparo in qualche luogo sicuro, dopo l’incidente avvenuto il 31 luglio 1944, mentre era a bordo del suo F-5.

Purtroppo, per quest’ultimo le speranze sono crollate definitivamente nel 2004, con il ritrovamento del relitto del suo aereo al largo dell’Île de Riou, come vi raccontiamo in gallery, nella quale abbiamo ripercorso la sua vita.

Antoine de Saint-Exupéry, il Piccolo Principe che solcò i cieli finché fu abbattuto
Fonte: web
Foto 1 di 7
Ingrandisci