Le 8 regole di Mara Maionchi per ottenere molto di più del successo
Il successo è importante, ma prima è fondamentale crescere come artisti e come esseri umani: ecco cosa scrive Mara Maionchi nel suo libro con Rudy Zerbi.
Il successo è importante, ma prima è fondamentale crescere come artisti e come esseri umani: ecco cosa scrive Mara Maionchi nel suo libro con Rudy Zerbi.
Molte di noi sono affascinate dal personaggio televisivo Mara Maionchi. Forse non tutti sanno che la discografica è una geniale talent scout – è il suo mestiere “principale”, per così dire, quello che fa in tv è un corollario della sua professionalità. Maionchi incontra ogni giorno giovani e giovanissimi che vorrebbero intraprendere una carriera nel mondo della musica e nel canto, nel suo ufficio come negli studi televisivi: ma quali sono i consigli migliori che questi ragazzi possono ricevere?
La risposta a questa domanda è contenuta nel libro Se non sbagli non sai che ti perdi – 13 consigli per chi non vuole smettere di sognare, che Maionchi ha scritto a quattro mani con il collega Rudy Zerby. Nel volume sono raccolti consigli come questi 8 (ma ce ne sono molti di più):
1: Permettiti di andare per tentativi: provare e riprovare va benissimo. Non si può vivere di «buona la prima», soprattutto quando si è alle prime armi e si sta ancora provando. L’importante è combattere la frustrazione.
2: La strada dal talento al successo passa dal duro lavoro. Ci sono tantissime persone di talento. Perché non sfondano? Forse non si impegnano abbastanza, non studiano abbastanza, non ci credono abbastanza.
3: Serve tempo. Come dice il proverbio, tutto arriva a chi sa aspettare. A volte il successo è solo una questione di opportunità. Se si ha talento e si studia tanto, prima o poi potrebbe arrivare l’opportunità della propria vita.
4: Se pensi di non aver bisogno di nessuno, ripensaci. Tutti abbiamo bisogno di qualcuno. Abbiamo bisogno di sostegno ma anche di critiche, abbiamo bisogno di professionisti accanto a noi che ci facciano notare i nostri sbagli, abbiamo bisogno di qualcuno che non ci faccia gettare la spugna e che ci guidi con lo studio.
5: Sbagliare significa averci provato. Sbagliare non è una cosa brutta. Sì, la frustrazione è comprensibile sulle prime, ma non deve diventare ciò che guida le vostre giornate.
6: Sogna in grande ma fai un passo alla volta. La scala verso il successo è molto ripida. Non si diventa in un giorno Emma Marrone oppure Chiara Galiazzo. In questi passi, non devono mancare lo studio e l’impegno ma ce ne sono anche altri, che magari un tutor può indicarvi.
7: Ricordati che puoi sempre cambiare idea (e direzione). Cambiare idea non significa essere incoerenti. Anzi, a tutti può capitare di sbagliare e ammettere lo sbaglio è un modo per riuscire a crescere artisticamente e umanamente.
8: Buttati e rischia, se non sfidi i tuoi limiti non sai dove potrai arrivare. Certo, c’è chi vola basso nella propria comfort zone. Ma si chiama così appunto perché è un luogo dove rifugiarsi in extremis, non per viverci dentro.
Nel volume con Zerbi, Mara Maionchi prende in esame un paragone zoofilo, dividendo le persone in due categorie, i purosangue e i somari. I purosangue sono quelli con il talento, i somari quelli che comunque sono carini ma devono sgobbare tutto il giorno per ottenere (forse) gli stessi risultati. Il grande scarto è l’impegno, la capacità di sognare, la pervicacia di non abbandonare mai la salita, ma continuare a inseguire la cima. Anche i somari possono diventare delle stelle con un po’ di forza di volontà: è questo il messaggio rassicurante e incoraggiante del libro.
Quanto sarebbe più facile e confortevole conoscere la strada, i tempi di percorrenza e ogni singola curva da affrontare? – scrive Mara Maionchi nella prefazione del suo libro – Faremmo tutto giusto, arriveremmo a destinazione in un attimo, non sbaglieremmo niente.
Raggiungeremmo la meta che ci eravamo prefissati quasi senza fatica, e così facendo perderemmo la metà del divertimento, perché è durante il viaggio che si fanno almeno la metà dei risultati, durante le svolte impreviste, le frenate brusche o le accelerate improvvise, quando ci lanciamo alla rincorsa di qualcosa che all’inizio non sapevamo di volere, quando approfittiamo di estemporanee soste all’autogrill. Probabilmente strada facendo potremmo perfino cambiare la destinazione che avevamo in mente: ma chi l’ha detto che quella nuova non si riveli ancora più bella? E soprattutto, chi l’ha detto che una destinazione in mente ci sia sempre?
Nella gallery conosciamo meglio Mara Maionchi e alcune cose che probabilmente non sai di lei.
Classe 1941, la famiglia di Mara Maionchi ha origini bolognesi. Prima di iniziare a lavorare nel mondo discografico nel 1967, ha svolto molti differenti mestieri dal diploma in poi – non ha proseguito gli studi perché non amava molto la scuola. Il primo ingaggio è con la Ariston Records, dove collaborò con Mino Reitano e Ornella Vanoni. Maionchi lavorò poi per la Numero Uno di Mogol e Battisti, poi per Dischi Ricordi fino ad approdare alla direzione artistica della Fonit Cetra.
Mara Maionchi è giudice dal 2008 in alcuni talent show televisivi o opinionista di ambito musicale in altri approfondimenti nell’ambito del quinto potere. Tra i talent cui ha preso parte: X Factor, Amici e Italia’s Got Talent.
Nell’ultimo decennio Mara Maionchi ha lavorato anche in radio, dapprima con Radio 105 e poi con Rtl 102,5. Nei programmi di queste emittenti, Mara ha trattato diversi argomenti, non solo di ambito musicale.
Oltre al già citato libro scritto con Rudy Zerbi, Mara Maionchi ha scritto Non ho l’età, che è il suo memoir relativo al mondo delle case discografiche, e poi Il primo anno va male, tutti gli altri sempre peggio che invece tratta in modo scherzoso il suo matrimonio.
È apparsa anche al cinema, per esempio ne La banda dei Babbi Natale di Aldo, Giovanni e Giacomo. Ha prestato anche la voce nel film Coco.
Dal 1976 è sposata con Alberto Salerno, produttore e paroliere conosciuto appunto sul posto di lavoro. I due, mescolando carriera e amore, hanno dato vita a una casa discografica, la Nisa, che nel tempo si è trasformata. Tra i loro primi ingaggi Tiziano Ferro. La casa discografica ha preso poi il nome di Non ho l’età – dal titolo della canzone che Salerno scrisse per Gigliola Cinquetti.
Mara Maionchi ha due figlie, Giulia classe 1977 e Camilla classe 1981. Anche loro lavorano in ambito discografico con i genitori e sono madri a loro volta.
È stata assessora ai Servizi Sociali a San Fermo della Battaglia dal 1997 al 1999. Lì si candidò sindaca nel 2001, ma non fu eletta.
Mara Maionchi sposa diverse cause umanitarie. Tra questi, ci sono Progetto Arca che viene in aiuto ai senzatetto, Telethon ed è testimonial per Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia.
Mara Maionchi, per sua stessa ammissione, è stata colpita due volte da un tumore al seno. La prima volta si è sottoposta a una visita di screening dopo un sogno premonitore.
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