La strada verso casa

Recensione e trama

Marco e Andrea sono due fratelli adulti, che da adolescenti hanno dovuto affrontare un evento che continua a segnarli anche adesso: la morte della madre tra grandi sofferenze.

Sono due persone molte diverse: Marco è un ribelle, una di quelle persone che non vuole dare retta a nessuno se non a se stesso, che si tiene a distanza da tutti e da tutto, dal dolore come da relazioni sentimentali che possano essere vere; Andrea è invece una persona seria, una di quelle persone che decide da subito come deve essere la sua vita e che rispetta le aspettative, un esempio da seguire.

Marco è sposato con Daniela, mentre Andrea ha molte donne e una prima fidanzata, Isabella, con la quale però non è mai riuscito ad aprirsi del tutto, a decidersi a prendere una posizione.

Ma questo equilibrio che i due fratelli hanno costruito sta per essere infranto da un evento improvviso: il padre si ammala, di una malattia che invalida e che umilia lui e chi lo circonda.

Questa malattia, questo dolore condiviso, sarà l’occasione per un riavvicinamento tra Andrea e Marco, e qualcosa di più per quest’ultimo.

Un romanzo che ruota attorno all’amore e al coraggio di amare, che si manifesta in forme diverse: quello tra due fratelli, quello di un figlio per il padre e quello (quasi dimenticato) di una coppia.

La strada verso casa mette bene in evidenza la centralità che l’amore ha nella vita delle persone e di come queste alla fine non possano essere evitate, perché non amare porta a perdersi.

Una storia che tratta di temi importanti, la malattia, la crisi nella vita adulta, il recupero dei rapporti, dove forse l’autore zoppica un pochino: si fatica infatti ad entrare subito in sintonia con i personaggi, che in certi punti paiono stereotipati.

Inoltre la narrazione alla terza persona non aiuta la causa, non contribuendo a creare quella vicinanza ed empatia con i protagonisti che nei romanzi precedenti di Volo era invece uno dei punti di forza.