A distanza di oltre 150 anni dalla sua pubblicazione, Alice nel paese delle meraviglie è ancora uno dei libri per ragazzi più letti e amati in tutto il mondo. Scritto nel 1865 dallo scrittore, fotografo e matematico britannico Lewis Carroll, il romanzo non ha mai smesso di affascinare bambini e adulti, nonostante la vita del suo autore presenti un capitolo controverso sull’origine del libro.

Un documentario realizzato nel 2015 dalla BBC, intitolato The Secret World of Lewis Carroll, ha recentemente indagato la relazione tra Lewis Carroll e le bambine che fotografava. In particolar modo, sotto la lente d’ingrandimento è finito il suo legame con la piccola Alice Liddell, da molti considerata la vera ispiratrice del suo libro. Nel documentario, Carroll è stato descritto come un “pedofilo represso”, che possedeva e scattava foto che ritraevano bambine nude. Proprio il ritrovamento di uno di questi scatti ha riaperto il dibattito: chi era veramente l’autore di Alice nel paese delle meraviglie?

Lewis Carroll, vero nome Charles Lutwidge Dodgson, nacque a Daresbury, nel Cheshire, da genitori irlandesi. Anglicana e conservatrice, la maggior parte della famiglia Dodgson apparteneva a una delle due professioni tipiche della borghesia medio-alta dell’epoca, ovvero l’esercito e la chiesa. Dotato di grande intelligenza, dopo gli studi Lewis Carroll fu per 26 anni docente di matematica, anche se trovava l’insegnamento una professione priva di stimoli.

Decise di dedicarsi alla scrittura solo dopo aver conosciuto lo scrittore di fiabe George MacDonald, a cui fece leggere la prima bozza di Alice nel paese delle meraviglie. Fu l’entusiasmo delle figlie di MacDonald a convincerlo a tentare la carriera da scrittore, ma con un nome tutto nuovo. Lewis Carroll era infatti una deformazione del suo vero nome: Lewis era la versione inglese di Ludovicus, da cui derivava Lutwidge, mentre Carroll era l’anglicizzazione di Carolus, il latino per Charles.

Molto prima della scrittura, la sua vera passione fu però la fotografia, a cui si era avvicinato nel 1856 grazie a uno zio. Come è piuttosto noto, il soggetto di gran parte delle sue foto erano le bambine. La sua modella preferita era Alexandra Kitchin, detta “Xie”, che Lewis Carroll ritrasse circa cinquanta volte fra i 5 e i 16 anni. La sua modella più famosa, però, è senza dubbio Alice Liddell.

Figlia del rettore della Christ Church, dove Lewis Carroll insegnava, cominciò a frequentare lo scrittore nel 1856 insieme ai genitori e alle due sorelle Ina e Edith. La famiglia Liddell e lo scrittore amavano passare del tempo insieme, facendo gite e picnic. Nel 1862, durante un pomeriggio insieme, Carroll inventò il canovaccio di una storia fantastica per divertire le tre bambine. Alice lo pregò di metterla per iscritto e ne nacque un manoscritto intitolato Alice’s Adventures Under Ground (Le avventure di Alice sotto la terra).

La piccola Alice, però, fu anche la protagonista di molti suoi bellissimi e bucolici scatti. Attraverso la fotografia, Lewis Carroll voleva infatti ritrarre un mondo fatato, in cui le sue giovani modelle si trasformavano in fate e creature dei boschi, lontane anni luce dall’immagine rigida delle ragazze nella società vittoriana. Smise improvvisamente di fotografare nel 1880, dopo 24 anni di attività e oltre 3000 foto. Meno di un terzo di queste immagini sono sopravvissute, mentre alcune sono state deliberatamente distrutte dallo stesso autore.

Il primo a parlare della natura controversa di queste foto fu Langford Reed, con il saggio The Life of Lewis Carroll del 1932. Senza alludere apertamente alla pedofilia, Reed osservò però che le amicizie di Carroll con le ragazze terminavano quando queste raggiungevano la pubertà. Fu così che il suo saggio diede il via a gran parte delle polemiche che ancora oggi circondano la figura dello scrittore, come ricordato da un articolo di Repubblica.

Morton Cohen, nel suo Lewis Carroll, a Biography (1995), ritornò molto più avanti sulla questione. “Non possiamo sapere fino a che punto la preferenza di Charles per i bambini nei disegni e nelle fotografie nasconda un desiderio sessuale. Lui stesso sostenne che tale preferenza aveva motivi strettamente estetici. Ma dato il suo attaccamento emotivo ai bambini e il suo apprezzamento estetico per le loro forme, l’affermazione che il suo interesse fosse strettamente estetico è ingenua. Probabilmente sentiva più di quanto volesse ammettere, anche a se stesso. Certamente, cercò sempre di avere un altro adulto presente quando soggetti prepubescenti posavano per lui”.

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Nella biografia In the Shadow of the Dreamchild, scritta da Karoline Leach nel 1999 e pubblicata in Italia da Castelvecchi, emerge un’altra verità. “Carroll era una persona normale con normalissimi gusti sessuali, socievole e interessato al teatro. Su di lui sono state scritte molte bugie”, ha raccontato la Leach, secondo cui lo scrittore ebbe diverse relazioni con donne adulte, che preferì non divulgare. “Tutto risale al suo secondo biografo, Langford Reed, che senza citare fonti trasferisce su Carroll la propria ossessione per le ragazzine”.

Proprio la Leach è riuscita a trovare, tra i faldoni dell’archivio della famiglia Dodgson, le tre pagine mancanti del diario di Lewis Carroll del 1863, datate 27 giugno. Carroll vi aveva annotato i motivi della rottura con la famiglia Liddell. “Secondo la versione ufficiale, Carroll aveva chiesto in sposa la bimba contrariando i genitori. Falso. Non c’è una riga in cui sia nominata Alice, si parla invece dell’opportunità di un allontanamento per evitare altre voci su Ina, che potrebbe essere la sorella maggiore o la madre, Lorina Liddell detta Ina”.

Qual è la verità? Impossibile dirlo con certezza, ma vale la pena ascoltare le parole di Vanessa Tait, bisnipote di Alice Liddell e autrice di una biografia sulla bisnonna. “Era un uomo strano, ma ammirevole”, ha raccontato nel documentario della BBC, parlando di Carroll. “Non voglio bollarlo con le accuse di pedofilia di cui oggi tutti sembrano essere ossessionati. Mi sembra triste che sia l’unica cosa che tutti vogliano sapere su di lui”.

Fotografò spesso la sua Alice, ma Lewis Carroll fu davvero un pedofilo?
Fonte: Lewis Carroll Society
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