Consigliato a

Chi vuole capire cosa sia successo veramente in Russia nei vent’anni passati dopo il crollo dell’Unione Sovietica, raccontato con estrema dovizia di particolari e il linguaggio attento e lucido del cronista pronto a raccogliere le testimonianze più vere e talvolta sconcertanti dei protagonisti, volontari o no, di uno dei più grandi shock del mondo contemporaneo.

Il nostro voto

Recensione e trama

“Per me non è tanto importante che tu scriva quello che ti ho raccontato, ma che andando via ti volti a guardare la mia casetta, e non una ma due volte

L’intenso libro di Svetlana Aleksievic, premio Nobel per la Letteratura 2015, ha come sottotitolo “La vita in Russia dopo il crollo del Comunismo“, ed è un toccante, crudo nel suo realismo, ritratto del paese dopo la fine dell’URSS, raccontato attraverso gli occhi e la voce di chi quel periodo l’ha vissuto sullo sfondo, in secondo piano, lontano dai palazzi del potere, ma anche di chi nel regime ha avuto un ruolo di primo piano. Sono contadini delle chate nelle sconfinate campagne russe, operai, studenti, intellettuali, così come alti funzionari del Cremlino o generali, tutti testimoni oculari di quel grande sogno che era la Madre Russia, al cui disgregamento hanno assistito talvolta impotenti, talvolta assumendo un ruolo rilevante. “Tempo di seconda mano” è il raggiungimento di un obiettivo, il coronamento di un lavoro lungo trent’anni, nei quali Aleksievic ha scavato, approfondito, ricercato nelle storie di chi ha subito la grande scossa del crollo del colosso sovietico e ha provato a ricostruire, con fatica, con sudore, l’ideale di una nuova Russia.

Nel libro-documentario compaiono vittime e carnefici, ed eroi silenziosi, quegli eroi sconosciuti che, come in ogni guerra o in ogni rivoluzione, non si rassegnano alla sopraffazione degli ideali e lottano affinché i deboli non restino per sempre ultimi. C’è tutta l’umanità raccolta, compresa quella più becera, più brutta, quella che di umanità non ha la minima parvenza. Molto più straordinario di quanto potrebbe essere un romanzo poiché basato sulla verità, sull’evidente contrasto di sentimenti  che ha attraversato quelle generazioni, dalle speranze riposte nelle riforme del presidente Gorbacev prima ed Eltsin poi, al disincanto e alla devastazione dovute all’essere catapultati in un mondo, quello del capitalismo selvaggio, in cui nessuno sapeva come muoversi, “Tempo di seconda mano” non pretende però di essere un saggio di sociologia, ma un quadro sconsolato, privo di edulcorazioni, tristemente veritiero di un contesto storico che ha segnato irrimediabilmente la fine di un’epoca, portando con sé strascichi inevitabili sulla popolazione, compresa un’esplosione di violenza inaudita che ha trasformato i vicini di ieri in assassini, ladri o sciacalli. Sembrerebbe, quello dell’autrice, un libro che non lascia spazio neppure per un seppur minimo accenno di speranza, ma non è così: forse, l’intento del lungo lavoro di Aleksievic è invece proprio quello di lasciare un monito alle generazioni future, che stanno riscoprendo Marx e i valori veri del socialismo, affinché lo possano proporre sotto una prospettiva diversa, nuova, più lucida, per non ripetere gli errori (e gli orrori) dei padri.

Svetlana Aleksievic, scrittrice e giornalista bielorussa, ha lavorato a lungo come reporter seguendo i principali avvenimenti che hanno coinvolto l’Unione Sovietica, dalla guerra in Afghanistan, al disastro di Cernobyl, fino al dissolvimento dell’URSS.

Insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 2015, attualmente vive a Parigi; i suoi lavori sono conosciuti in tutto il mondo, e comprendono “La guerra non ha un volto di donna“, “Ragazzi di zinco“, “Preghiera per Cernobyl“.

Scopri come leggerlo al miglior prezzo!

Dettagli

Genere: Saggi
Prezzo Listino: 12,75
Editore: Bompiani
Collana: ND
Data Pubblicazione: 01/01/1970
Pagine: 777
ISBN-10: 8845282015
ISBN-13: 978-8845282010
Lingua Originale: Russo
Lingua Edizione: Italiano
Titolo Originale: Vremija Second Hand

Informazioni sull'autore

  • Svetlana Aleksievic