L'uomo con la valigia

Recensione e trama

L’uomo con la valigia di Francesco Recami è un romanzo giallo divertente, con protagonista Amedeo Consonni, un pensionato con il singolare e fastidioso talento di trovarsi coinvolto nelle situazioni più spiacevoli.

Mentre due architetti alla moda sostengono che la sua casa di ringhiera sta andando in rovina, Amedeo si ritrova in mezzo, letteralmente, a un bagno di sangue: impugna infatti il coltello infilzato nella carne di una bella ragazza immersa nell’acqua di una vasca. Come se non bastasse è stato fotografato, da uno strano individuo con la maschera e dei gemelli da polso d’oro, che al centro raffigurano l’inconfondibile simbolo rosso-nero del Milan, nella posa che lo fa identificare come l’assassino: per lui è chiaramente una trappola.

Ma Amedeo ha due paure: la prima è quella della polizia, la seconda è quella di Angela, la sua compagna. Che fare? Il nostro pensionato decide che sarà lui a scoprire l’identità del vero assassino e si trasforma in un fuggiasco: i capelli si tingono e l’identità cambia.

Complice l’ottantenne Luis De Angelis, Amedeo inizia le sue confuse indagini e, con la valigia in mano, la sua fuga, incontrando il degrado morale dei paesi intorno a Milano; motel, centri sociali, squallidi seduttori, villette a schiera, docenti universitari poco professionali, bimbi viziati e mamme iper-protettive: una realtà che Amedeo prende con ironia, facendoci sorridere anche dove pare più difficile.

E in fondo questo è lo spirito del romanzo: il sorriso, presente anche nelle situazioni più impensabili. Amedeo è uno di quei personaggi che ti entra subito nel cuore, con la sua capacità di incappare, quasi li cercasse, in malintesi e sbagli, di creare “tanto rumore per nulla” e di essere intraprendente nonostante l’età.

Un romanzo giallo sui generis, che strizza l’occhio alla commedia e che risulta una lettura davvero piacevolissima.